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Ceva: un’ondata di solidarietà con il “porta a porta” per i più bisognosi

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Anche quest’anno l’iniziativa solidale “Ora et Labora”, promossa dalla Parrocchia di Ceva, ha riscosso un grande successo, portando aiuto concreto a chi ha più bisogno. Una settantina di volontari, riconoscibili dalle loro pettorine arancioni, hanno percorso le vie della città e delle frazioni raccogliendo generi alimentari destinati alla Caritas parrocchiale e alla San Vincenzo. «Dopo la preghiera iniziale all’Oratorio, è iniziato il lavoro vero e proprio, già avviato nei giorni precedenti con la distribuzione di volantini informativi – raccontano i volontari –. Casa dopo casa, abbiamo raccolto borse colme di scatolame, olio, pasta, riso, farina, zucchero, caffè e biscotti, consegnandole nei locali del Centro della San Vincenzo in via Sauli». L’entusiasmo non è mancato: adulti, giovani, ragazzi e bambini hanno collaborato instancabilmente per smistare, trasportare e sistemare i prodotti donati. «Alcuni ragazzi delle Scuole medie si sono distinti per l’energia e la dedizione con cui hanno organizzato le scorte di pasta, portato le borse piene di alimenti su per le scale e partecipato alla raccolta porta a porta. Questi ragazzi rappresentano l’espressione più bella e più generosa della gioventù di Ceva e dei paesi vicini e danno nuova energia e nuova volontà a chi, impegnato nel volontariato, si lascia a volte sopraffare dalla stanchezza e dallo scoraggiamento». «Un grazie a don Franco Bernelli – continuano i volontari –, che ha dato il via a questa iniziativa anni fa, a tutti coloro che la portano avanti e a quanti rispondono con generosità: c’è chi da giorni aveva preparato già gli alimenti, chi invece magari se n’era scordato, ma subito ha cercato in dispensa per offrire quanto aveva. Si, c’è stato anche chi si è sentito disturbato nella propria privacy o ha voluto accertarsi che non fosse una truffa, ma questo fa parte della nostra società e rappresenta esattamente le diverse reazioni di fronte alle reali situazioni di povertà che sono intorno a noi: qualcuno si apre alla condivisone, perché si fida e sa che quanto dà non sarà sprecato, altri preferiscono diffidare, così almeno non devono mettersi in gioco». Ma l’onda della solidarietà non si ferma, e ancora una volta Ceva ha dimostrato il suo grande cuore.
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