Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

Un anime in tv: One Punch Man

Un-anime-in-tv-One-Punch-Man.jpg

Inauguriamo con questa nuova sottorubrica della macrocategoria "fumetto" uno spazio dedicato ai cartoon, occidentali e nipponici, partendo da un divertente anime salito recentemente alla ribalta qui da noi per la proposizione su Netflix, che l'ha reso noto a un più ampio pubblico. Parliamo di "One Punch Man", letteralmente "L'uomo da un solo pugno", un supereroe inspiegabilmente fortissimo che si trova al centro di vicende dall'umorismo surreale, non infrequente nel cartoon nipponico. Nato come manga su un blog nel 2009, realizzato da un anonimo autore dallo pseudonimo di "One", il fumetto viene pubblicato nel 2012 in Giappone e nel 2016 in Italia; la serie televisiva invece risale al 2015 in Giappone e giunge da noi l'anno seguente, in parallelo in sostanza con la traduzione del manga, tuttora in pubblicazione.

Le vicende di Saitama - questo il nome del protagonista - sono come detto surreali e paradossali, e l'elemento più interessante è come gli autori riescano a creare vicende comunque interessanti partendo da un presupposto narrativo (un eroe di forza smisurata senza apparenti giustificazioni) che dovrebbe in teoria distruggere ogni tipo di tensione narrativa. Al di là della speranza che l'eroe trovi prima o poi uno sfidante in grado di offrirgli pane per i suoi denti, l'anime funziona per l'efficace satira del mito del supereroe.

Umberto Eco spiegava come in Superman conviveva la schizofrenia dell'eroe del Novecento: l'inetto Clark Kent, timido, impacciato e rifiutato dalle donne, e il superuomo, nella sua incarnazione kriptoniana. Ecco: in Saitama i due momenti comunemente scissi, superuomo e inetto totale, si sovrappongono e coincidono, contribuendo - assieme a una spassosa schiera di comprimari ben studiati e alla buona cornice narrativa - all'effetto comico e alla parodia del genere. Per quanto il mito supereroico così codificato sia più occidentale, le situazioni di questo anime ricordano maggiormente temi comuni all'immaginario nipponico, soprattutto nel parossismo di mostri terrificanti dalle caratteristiche sovraumane, ma anche - a un livello più sottile - nella parodia di una burocrazia inflessibile ed efficientissima nella sua ottusità nella Associazione dei supereroi (che ad esempio è sempre restia ad accettare l'evidente capacità sovraumana del protagonista).

Se proprio vogliamo, dopo l'elemento puramente comico - che è assolutamente centrale - c'è anche un momento più "umoristico", quasi pirandelliano, sul nonsense della vita di questo eroe per hobby inutilmente superforte, per l'assistente cybernetico vanamente teso nei suoi sforzi di eccellenza, per gli "eroi mascherati" comuni privi di reali capacità come Spatent Rider. Ma, almeno in questa prima serie, l'elemento del divertimento sembra decisamente centrale.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x