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Robert Redford, il cineasta ecologista

L'attore che sussurrava ai cavalli, un grande legame con la natura. I western degli esordi e il cowboy che cura gli equini.

Robert Redford, il cineasta ecologista
La carriera di Robert Redford è attraversata da un curioso filo conduttore: il cavallo: "mezzo di trasporto" per eccellenza nei western dei suoi esordi, e soprattutto in uno dei modi più ecologici per spostarsi. Tema di centrale d'interesse per l'attore-regista, ambientalista convinto, che si è battuto per decenni alla causa. Il legame dell'attore con l'animale è associato a molti dei passaggi chiave della carriera, dal ruolo di Sundance Kid in Butch Cassidy che lo lancia sul grande schermo e segna il sodalizio artistico con Paul Newman che culminerà con l'iconico "La stangata". Redford sarà sempre riconoscente a questo film utilizzando il nome del suo personaggio interpretato il "Sundance Institute", organizzazione da lui fondata che da diversi decenni è associata al più importante festival del cinema indipendente americano.
Sceso di sella Redford comicia ad affermarsi come attore drammatico incominciando a intrecciare un sodalizio artistico col regista Sidney Pollack, iniziato col western di "Corvo rosso non avrai il mio scalpo!", e proseguito attraverso generi diversi e ambientazioni geografiche alle latitudini più disparate: da "Havana" a, soprattutto, "La mia Africa", enorme successo in coppia con Meryl Streep tratto dall'omonimo romanzo. E poi, lo spostamento dall'altra parte della cinepresa con "Gente comune", premiato con l'oscar, e poi il cavallo che ritorna, visto però questa sotto l'aspetto psicologico, con  "L'uomo che sussurrava ai cavalli", tratto dal best seller Nicholas Evans.
L'animale visto nel suo rapporto stretto, emozionale, con l'uomo. Una simbiosi empatica tra il cavallo e la giovane protagonista Grace che viaggia dal superamento del trauma al recupero fisico e psicologico, fino alla rinascita. Tutto questo per mano dell'esperto curatore di equini Tom Booker, interpretato Redford, chiamato dalla famiglia di Grace per recuperare Pilgrim, un loro cavallo gravemente traumatizzato e ferito, dopo un incidente in cui la stessa Grace ha perso una gamba. Il ristabilirsi dell'uno porta al ristabilirsi dell'altra, e da questo legame forte ne potrebbero nascere altri, ma Tom, come ogni cowboy che si rispetti, abbandona la scena a lavoro concluso, osservando dalla cima della collina in sella al suo cavallo. 
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