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05 Novembre 2025 - 22:54
Durante l’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, uno degli eventi più attesi del panorama pop-culture europeo, è accaduto un episodio che ha rapidamente superato i confini dell’Italia, sollevando un dibattito internazionale e dimostrando quanto la cultura pop e l’impegno politico siano oggi più intrecciati che mai. Al centro: l’incontro tra il celebre game-designer giapponese Hideo Kojima e il fumettista italiano Zerocalcare (nome d’arte di Michele Rech) e una fotografia che è diventata virale — per motivi ben più complessi di una semplice “foto di fan”.
Hideo Kojima è un nome che non ha bisogno di grandi presentazioni per chi segue videogiochi e cultura pop. Nato a Tokyo nel 1963, è considerato un autore iconico del medium videoludico: ha creato la saga Metal Gear Solid, ha fondato lo studio Kojima Productions, ed è autore del più recente Death Stranding 2: On the Beach uscito nel 2025.La sua fama lo ha reso una figura mediatica globale, capace di trascendere il mondo dei videogiochi e collocarsi nel contesto più generale della cultura pop e dell’arte.
Dall’altro lato, Zerocalcare (Michele Rech) – nato nel 1983 ad Arezzo e trasferitosi a Roma – è diventato uno degli autori più rilevanti del fumetto italiano contemporaneo. La sua produzione spazia dalla satira generazionale all’impegno politico e sociale: tra le sue opere spicca la graphic-novel Kobane Calling, un reportage a fumetti ambientato al confine turco-siriano che racconta la resistenza curda contro l’ISIS.
Durante la fiera toscana, Kojima e Zerocalcare si sono incontrati: nella foto che ha iniziato a circolare si vede il game-designer giapponese accanto all’autore italiano, tenendo in mano l’edizione giapponese di Kobane Calling. Il post – pubblicato sui social ufficiali di Kojima – ha rapidamente raccolto oltre 4,5 milioni di visualizzazioni, diventando virale in poche ore.
Ma la foto non è rimasta innocua: poco dopo è stata rimossa dai profili di Kojima, e la rimozione è avvenuta in seguito a proteste da parte di moltissimi utenti di lingua turca, che hanno interpretato l’immagine come un messaggio politico di supporto alla resistenza curda.
Il fumetto Kobane Calling di Zerocalcare raccontainfatti la sua esperienza tra Siria, Iraq e il confine turco-siriano, nel contesto della regione del Rojava, in cui le milizie curde come le YPG e le YPJ hanno avuto un ruolo centrale nella lotta contro l’ISIS.
In Turchia, tali organizzazioni sono considerate – dal governo di Ankara – alleate o ricondotte alla PKK, designata come “organizzazione terroristica”. La resa pubblica di una foto in cui Kojima appare con l’autore di un’opera considerata pro-curda (e dunque politicamente sensibile in Turchia) è stata quindi letta come una presa di posizione.
Inoltre, va considerato che per una figura globale come Kojima, la visibilità è amplificata: ogni gesto, anche privato o casuale, può assumere significati politici o simbolici – un elemento che in questo caso ha fatto scattare la reazione. Lo stesso fumettista Zerocalcare – in un video di animazione in stop motion pubblicato sui suoi canali – ha sottolineato che lo scatto non era pensato come dichiarazione politica, ma come un semplice incontro tra due autori, e ha commentato con tono ironico e amaro la sovra-reazione che ne è seguita.
Oltre all’ondata di commenti e minacciati boicottaggi da parte di alcune community turche contro i lavori di Kojima, si è sollevata la questione della libertà d’espressione e delle implicazioni del “fare cultura” in un mondo globalizzato. Secondo quanto riportato da alcune testate, in teoria, se Kojima – o chiunque fosse associato pubblicamente all’opera di Zerocalcare – entrasse in Turchia, potrebbe addirittura rischiare di essere considerato “propagandista” di organizzazioni ritenute terroristiche e affrontare conseguenze legali. Ma, senza arrivare a questi estremi, si conferma anche il peso di mercati extra-occidentali come quello Turco, a cui Kojima deve prestare attenzione.
Questo caso dimostra come un momento apparentemente innocuo di cultura pop – un incontro tra due autori in una fiera di fumetti – possa trasformarsi, nell’era dei social e della geopolitica istantanea, in oggetto di crisi diplomatica o mediatica. Il fatto che una fotografia diventi il fulcro di una polemica internazionale è ormai parte della realtà del cosiddetto Villaggio Globale. Un game-designer giapponese, un fumettista italiano, una fiera in Toscana, la questione Curda e medio-orientale e proteste da parte della Turchia: il tutto dimostra quanto oggi siamo in un mondo interconnesso. E come tutto sia molto complicato: senza conoscere il fumetto “Kobane Calling” e il contesto curdo-turco, l’immagine appare innocua. Ma con quel contesto, diventa carica di significati.
In fondo, l’incontro a Lucca non è solo una foto : è uno specchio del nostro tempo.
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