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Einsturzende Neubauten, qui si fa ancora underground

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Il Flowers festival di Collegno è diventata una delle poche rassegne ("festival" che si prolungano per una quantità di giorni che va oltre la settimana) che in piemonte propongono un cartellone di ampia scelta per un pubblico variegato e disposto non solo ad intrattenere la propria serata ascoltando buona musica, ma che ha la curiosità di approfondire le proprie conoscenze o aprirsi all'incontro con (vecchi o nuovi) artisti. Discreto il numero di serate con queste caratteristiche: da Diamanda Galàs a Peaches. La band che però ancora oggi sorprende più di altri artisti (almeno tra quelli in cartellone) per la sua capacità di declinare il concetto di ricerca e di "alternativo" è senza dubbio Einsturzende Neubauten.

Il concerto della band tenutosi nel parco delle Lavanderie a Vapore di Collegno è stato a dir poco magnetico. Scaletta ineccepibile con brani che andavano a ripescare indietro gli anni d'oro degli esordi, si attinge molto da Silent Is Sexy (2000) fino ad arrivare ai migliori brani delle ultime produzioni (Nagorny Karabach, da Alles Wieder Offen del 2007).

Può lasciare un minimo di sorpresa l'avere a che fare con una band che canta anche in lingua tedesca (molti brani sono tuttavia anche in inglese), ma entrando poco a poco nel "mood" del concerto e della loro musica, l'ascoltatore non farà più molto caso a questo elemento visto che la musica si sposa perfettamente con tutto il contesto.

Quando si pensa alla musica ed all'idea di musica degli Einsturzende Neubauten occorre fare infatti uno sforzo di contestualizzazione di che cosa avviene e dell'origine di tale provenienza. La band infatti venne fondata da Blixa Bargeld a inizio anni '80 in quella Berlino post bellica che stava poco alla volta vivendo il cambiamento del mondo, ancora politicamente diviso, ma segnato dalle profonde novità della culture degli anni '70 prima e di quella punk dopo: il bacino che diede vita alla "subcultura" underground, e che proprio a Berlino mise le proprie radici prima dell'esplosione e della consacrazione in tutto il resto d'Europa.

All'interno di questo contesto gli Einsturzende Neubauten si formano e introducono nel loro stile la voglia di colpire l'ascoltatore, per testi, tematiche, suoni riprodotti e strumentazioni usate, alcune delle quali decisamente atipiche, tra cui martelli pneumatici, lamiere metalliche, tubi flessibili, compressori e (vista a Torino) una trivella, usato come strumento a percussione.

All'interno di questo mondo si muove la musica degli Einsturzende, alla ricerca di un'alienazione attraverso il suono, ricco di dissonanze, rappresentativo della nostra civiltà industriale, ma anche elemento indispensabile per comunicare in modo originale la presenza di una novità all'interno della musica di fine secolo. Probabilmente un modo meno comune per comunicare che, per di più, ha perso anche appeal nei confronti di chi ascolta musica (radicandosi sempre più tra quegli ascoltatori più evoluti e incalliti), ma un ottimo stimolo a scoprire e allargare la propria curiosità in tale ambiti.

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