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Rebecca Dautremer a Lucca e a Mondovì: un segnale dell'importanza di Illustrada

La presenza in città di una artista del calibro di Dautremer è una occasione preziosa di incontro con un'autrice di primo piano. E un altro segnale dell'importanza raggiunta da Illustrada.

Rebecca Dautremer a Lucca e a Mondovì: un segnale dell'importanza di Illustrada

Un dettaglio della cover dell'adattamento di "Uomini e topi" della Dautremer

Illustrada è un evento ormai consolidato nella tradizione monregalese, un’eccellenza che spesso non è sufficientemente percepita nella sua reale importanza.

L’anno scorso un ospite del calibro di Altan – centrale sia nell’illustrazione per l’infanzia con la Pimpa, sia nella satira con Cipputi e le sue numerose vignette su l’Espresso – ha fatto cogliere il grande rilievo raggiunto. L’ospite di quest’anno, l’artista francese Rebecca Dautremer, è però un nome altrettanto rilevante. Basti pensare che l’autrice è stata scelta per firmare il poster di Lucca Comics and Games 2025, intitolato “French Kiss”, tema da lei sviluppato con quindici combinazioni tra sei diversi personaggi archetipi del fumetto, “Sei personaggi in cerca di un bacio”. Un tema che illustra le relazioni intense tra fumetto italiano e fumetto francese, da sempre in dialogo e interscambio di autori (forse più dall’Italia verso la Francia, dove il medium fumettistico è da più tempo maggiormente riconosciuto per il suo rilievo culturale). E Lucca Comics è forse il più rilevante appuntamento europeo del fumetto, perlomeno come numeri (anche se esteso ormai al gioco e alla “cultura nerd” in genere), a fronte della comunque grande importanza di Angoulême.

Va sottolineato che la scelta della Dautremer da parte di Lucca ha un significato profondo: l’artista è in primis illustratrice, con all’attivo numerose opere di alto livello tradotte in tutto il mondo, ma si è cimentata anche nel fumetto con risultati eccelsi. Particolarmente rilevante è, ad esempio, il suo adattamento di “Uomini e topi” di John Steinbeck, tradotto in Italia per Bompiani da Michele Mari, un corposo lavoro che adatta uno dei grandi capolavori del realismo americano, tradotto da noi da Cesare Pavese. L’opera è passata un po’ in silenzio in Italia, uscendo nel periodo travagliato della pandemia, ma Erik Balzeretti su “Fumettologica” non ha avuto timore di definirlo un capolavoro e un evento importante per l’editoria italiana del fumetto, tracciando un parallelo con il lavoro illustrativo dell’autrice su “Seta” di Alessandro Baricco.

Insomma, la Dautremer è quest’anno un po’ il simbolo del dialogo tra le due principali tradizioni del fumetto europeo, franco-belga e italiana: a Lucca, certo. E a Mondovì.

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