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Casa di riposo "Sacra Famiglia": il saluto dell'ex direttrice

sacra famiglia
La scorsa settimana la dottoressa Revelli, dovrà rinunciare all’incarico per incompatibilità professionale. davamo la notizia del cambio di direttrice della Casa di riposo "Sacra Famiglia", dell'ispezione della Commissione di vigilanza e del cambio di un componente del CDA (come avevamo scritto, la dottoressa Revelli, dovrà rinunciare all’incarico per incompatibilità professionale  - LEGGI QUI). Oggi il Comune ha anche avviato le procedure per la nomina del nuovo componente.  Il mandato della dottoressa Nadia Toselli andava a scadenza e lei ha preferito lasciare («Motivi personali» ci dice).
La Toselli aveva preso le redini della struttura in una fase che definire “disastrosa” non è esagerato: quel famoso 2020, “annus horribilis” del COVID. La pandemia ha avuto ripercussioni devastanti sulle Rsa: prima in termini sanitari (con i numerosissimi casi di contagio – situazione purtroppo analoga a moltissimi contesti simili) e poi in termini economici, sia per l’impennata di costi inimmaginabile, sia per la riduzione drastica delle entrate col calo degli ospiti. Nel 2022 la direttrice e il presidente avevano affermato che l’impatto del 2020 aveva portato a una passività di mezzo milione di euro. Lentamente, e non senza fatica, i conti della “Sacra Famiglia” sono tornati “in bolla”. Tanto da permettere, dopo il 2023, addirittura degli investimenti: un impianto fotovoltaico sul tetto dell’edificio e l’arrivo del sistema “TIAGO”, ovvero la “cartella clinica digitale” grazie alla quale i medici possono accedere alle cartelle dei pazienti anche da remoto.
Dottoressa Toselli, quanto è stato arduo uscire dalle criticità post COVID e tornare a far crescere la struttura? È stato sicuramente un percorso arduo. Le RSA sono state tra le realtà più colpite, sia per l’impatto diretto sugli ospiti, che per le pesanti ripercussioni sul personale e sulle famiglie. La principale sfida è stata quella di garantire una stabilità economico-finanziaria, frutto di una visione strategica chiara e orientata al futuro. Questo obiettivo è stato perseguito mediante l’adozione di strumenti di diagnosi organizzativa e di reingegnerizzazione dei processi, per ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza. La priorità è stata ricostruire fiducia, sicurezza e stabilità, all’interno e all’esterno della struttura. Abbiamo concentrato i nostri sforzi sulla riorganizzazione dei protocolli sanitari, sulla formazione continua del personale e sul potenziamento della comunicazione con i familiari, che avevano vissuto momenti di grande difficoltà. È stato fondamentale anche ristabilire una serenità operativa quotidiana, mettendo al centro la valorizzazione del lavoro e promuovendo un ambiente più umano e meno emergenziale. La crescita è ripresa gradualmente. Oggi, guardando a quanto realizzato, posso dire che il percorso è stato complesso ma altamente formativo.
Nel salutare la struttura come descriverebbe la situazione di oggi della “Sacra Famiglia” e nel futuro a cosa si deve puntare? Oggi guardo alla “Sacra Famiglia” con grande orgoglio e soddisfazione. In questi anni, la struttura ha affrontato e superato con determinazione le sfide sanitarie, economiche e gestionali, affermandosi come un punto di riferimento per la comunità del Monregalese. Nonostante le difficoltà straordinarie della pandemia, siamo riusciti a mantenere la qualità dell’assistenza. Guardando al futuro, credo debba proseguire nel suo percorso di evoluzione puntando su tre parole chiave: innovazione, umanizzazione e comunità. Innovazione nei servizi e nella gestione, per rispondere ai bisogni sempre più complessi della popolazione anziana; umanizzazione dell’assistenza, per mettere al centro la dignità delle persone e le loro relazioni; e un rafforzamento del legame con il territorio e la rete socio-sanitaria, per diventare non solo una struttura socio-sanitaria solida, ma sempre più un punto di riferimento. Per continuare a crescere sarà fondamentale ampliare i servizi, estendendo l’assistenza domiciliare, le consulenze per i caregiver e il supporto ai cittadini più fragili. Sarà importante potenziare le attività intergenerazionali. L’inclusione digitale per gli anziani e la teleassistenza contribuiranno a ridurre l’isolamento sociale, creando una rete di sostegno ancora più solida. La “Sacra Famiglia”, con la sua vocazione pubblica e la solida base costruita fino a oggi, continuerà a garantire i migliori servizi, sempre mettendo al centro le persone e i loro bisogni. Lascio una struttura forte e, soprattutto, un gruppo di persone competenti e appassionate, che sono certa sapranno affrontare le nuove sfide con coraggio e visione.
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