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08 Gennaio 2015 - 13:46
Il capodanno di Torino quest’anno ha avuto un ospite d’eccezione: il famosissimo crooner di Bene Vagienna Matteo Brancaleoni, artista ormai conosciuto anche oltre i nostri confini e “special guest” nell’ultima sera dell’anno in piazza San Carlo a “Ballando sotto la Mole”, in compagnia del cantante Paolo Belli. Migliaia di ragazzi si sono riversati in piazza per attendere l’arrivo del nuovo anno e hanno ballato sulle note della migliore musica dance dagli anni ’30 ai giorni nostri. Insieme a Brancaleoni, spesso affiancato da critica e stampa alla figura del suo interprete di riferimento Frank Sinatra, sono saliti sul palco numerosi artisti che hanno fatto la storia recente della musica. “Ballando sotto la Mole” si è aperto con il Lindy Hop, il ballo swing che è stato negli Stati Uniti un vero fenomeno di massa negli anni della Grande Depressione e che oggi a Torino è tornato di gran moda tra i giovani, sulle note della Gatsby Orchestra. Successivamente, spazio al repertorio anni Cinquanta della Gianpaolo Petrini Big Band e soprattutto a Paolo Belli e alla Big Band di “Ballando con le stelle”, con una performance che dallo swing è arrivata ai giorni nostri, passando attraverso i classici “O Sarracino”, “Tu vo’ fa l’Americano”, “Caravan Petrol”, “Azzurro”, “Nel blu dipinto di blu” e arrivando fino a “Sotto questo sole”, “Dr Jazz & Mr Funk” e “Signorina mambo”. Stimato da personaggi come Renzo Arbore, Maurizio Costanzo, Fiorello e Michael Bublè, con il quale ha duettato dal vivo a Roma nel 2007 durante un suo concerto, il benese Matteo Brancaleoni è ormai ritenuto uno degli interpreti italiani di spicco del songbook americano. Fra i dieci migliori cantanti jazz italiani nel referendum 2012 dei lettori della rivista “JazzIt”. Sul palco del prestigioso “Blue Note” di Milano ha registrato ben 5 “sold out”. Artista dal talento poliedrico, cantante, attore, voce radiofonica e giornalista è stato premiato nel 2008 come Miglior Nuovo Talento ad Elba Jazz. Il suo debutto discografico “Just Smile” e il suo secondo album “Live In Studio” sono stati accolti entusiasticamente dal pubblico e dalla critica nazionale ed internazionale. Il suo ultimo disco era rimasto per due settimane il disco jazz più venduto su iTunes e per sei mesi fra i live consigliati dallo Store della Apple. Ha venduto più di 50mila copie in Italia, USA, Canada e Giappone.
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