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Dopo dieci mesi trovato il corpo del medico scomparso

Grazie all'uso di droni e tecnologie specializzate

Nicola Ivaldo soccorso alpino

Nicola Ivaldo, 66 anni, medico di Albenga: di lui non si avevano tracce da settembre. Il suo corpo è stato trovato in uno dei canaloni del Viso grazie al'uso di droni e tecnologie speciali

Nicola Ivaldo, 66 anni, medico di Albenga: le sue spoglie erano in uno dei canali che solcano la parete nord del Monviso 

Di lui non si avevano tracce da settembre 2024. Questa mattina, giovedì 31 luglio, hanno trovato il corpo di Nicola Ivaldo, 66 anni, medico di Albenga. Le sue spoglie si trovavano a 3.150 metri, in uno dei canali che solcano la parete nord del Monviso al di sopra del ghiacciaio pensile. Escursionista esperto, era partito il 14 settembre da solo, diretto verso il vallone di Vallanta, sopra Pontechianale. L'ultimo segnale del suo cellulare era stato localizzato nei pressi della vetta del Monviso, mentre la sua auto è stata ritrovata alla diga di Pontechianale.

Le condizioni meteo di ieri hanno impedito qualsiasi operazione finché, questa mattina, i piloti di drone sono tornati al Pian del Re per verificare i punti sospetti. Quello che appariva prioritario si trovava sulla parete nord del Monviso dove è stato mandato il velivolo che è riuscito ad avvicinarsi alle rocce e, infilandosi all'interno del canale Perotti, ha individuato le spoglie dell'uomo.

Medico disperso sul Monviso dal settembre 2024: «Ora lo cerchiamo coi droni e squadre a terra»

Da questa mattina, martedì 29 luglio, i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese hanno ripreso le ricerche del corpo dell'escursionista

Come è stato trovato il corpo del medico

Con il coordinamento della Prefettura di Cuneo, nella giornata di martedì i versanti del Monviso e del Visolotto erano stati nuovamente battuti da squadre a terra dei tre corpi, dall'elicottero dei Vigili del Fuoco e dai droni Sasp e Vvf nelle aree prioritarie individuate sulla base delle indicazioni fornite dalle celle telefoniche agganciate dal telefono del disperso. In particolare, due piloti di drone del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese si sono occupati di scandagliare i versanti ovest e nord del Monviso ipotizzando che l'uomo avesse percorso la cresta nord-ovest.

Ciascun pilota, con il supporto di un tecnico esperto del territorio, ha sorvolato le aree più plausibili lungo il fianco della montagna, infilandosi nei canali e costeggiando da vicino le pareti e, soprattutto, registrando fotografie e video in alta risoluzione del terreno. Al rientro a valle erano stati coperti 183 ettari di montagna e realizzati 2600 fotogrammi che sono stati caricati su un apposito software, in dotazione al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, che ha elaborato i dati indicando tre possibili target da verificare, grazie all'analisi dei singoli pixel di ciascuna immagine.

In mattinata è decollato l'elicottero dei Vigili del Fuoco che ha imbarcato anche personale del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza per il recupero e le operazioni di Polizia Giudiziaria. La posizione del ritrovamento è coerente con le indicazioni fornite dalle celle telefoniche del cellulare di Nicola Ivaldo, disperso nella zona da settembre 2024.

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