Spacciava cocaina mentre portava la neonata nel passeggino

Operazione "Cuore di ghiaccio" condotta dai Carabinieri di Moncalieri

07 Agosto 2025 - 11:27

Spacciava cocaina mentre portava la neonata nel passeggino

I Carabinieri della Compagnia di Moncalieri hanno soprannominato l'operazione Cuore di ghiaccio, perché uno dei dettagli fa accapponare la pelle: spacciavano droga nei luoghi pubblici, con la scusa di portare la bimba di pochi mesi nel passeggino. Un giro da oltre 500 episodi di compravendita di sostanza stupefacente, in prevalenza cocaina, con consegne che avvenivano ad ogni ora del giorno, sia a domicilio sia in luoghi pubblici, molte delle quali anche di notte e in presenza della figlia di due degli indagati, all'epoca dei fatti di pochi mesi. L'operazione ha portato all'arresto di nove persone, sette uomini e due donne, italiani e di origine albanese, tutti residenti nel comune di Carmagnola. L'attività investigativa si è sviluppata anche mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, nell'arco temporale di circa un anno, e che «ha consentito - spiegano i militari - di accertare l'esistenza di un gruppo criminale ben organizzato, radicato nel territorio e a gestione familiare, volto allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Torino, prevalentemente a Carmagnola e comuni limitrofi».

I Carabinieri della Compagnia di Moncalieri hanno soprannominato l'operazione "Cuore di ghiaccio", perché uno dei dettagli fa accapponare la pelle: spacciavano droga nei luoghi pubblici, con la scusa di portare la bimba di pochi mesi nel passeggino. Un giro da oltre 500 episodi di compravendita di sostanza stupefacente, in prevalenza cocaina, con consegne che avvenivano ad ogni ora del giorno, sia a domicilio sia in luoghi pubblici, molte delle quali anche di notte e in presenza della figlia di due degli indagati, all'epoca dei fatti di pochi mesi.

L'operazione ha portato all'arresto di nove persone, sette uomini e due donne, italiani e di origine albanese, tutti residenti nel comune di Carmagnola. L'attività investigativa si è sviluppata anche mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, nell'arco temporale di circa un anno, e che «ha consentito - spiegano i militari - di accertare l'esistenza di un gruppo criminale ben organizzato, radicato nel territorio e "a gestione familiare", volto allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Torino, prevalentemente a Carmagnola e comuni limitrofi».