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Caso Mondo Acqua: tutto finito, ma un imputato rinuncia alla prescrizione

Paolo Borello sceglie di andare avanti: «Voglio dimostrare la mia estraneità»

Mondo Acqua

Il giudice ha dichiarato, per tutti i capi di reato residui, l’avvenuta prescrizione. È quanto rilevato nella giornata di martedì in Tribunale a Cuneo in merito alla vicenda Mondo Acqua, società che gestisce il servizio idrico integrato nel Monregalese, e al presunto caso di turbativa d’asta. La vicenda processuale riguardava l’aggiudicazione di alcuni lavori di manutenzione.

La difesa di Paolo Borello, assistito dall’avvocato Martinetti, aveva chiesto l’assoluzione: il giudice ha respinto la richiesta e Borello ha rinunciato alla prescrizione. L’istruttoria a suo carico andrà avanti nella prossima udienza fissata il 28 novembre. 

Lo stesso Borello, dell’azienda informatica S.info srl, aveva spiegato le ragioni di questa sua volontà a luglio 2024, rilasciando alcune dichiarazioni per mezzo dell’avvocato Enrico Martinetti.

«È una decisione che nasce dalla mia ferma convinzione di non aver commesso alcun illecito e di poter dimostrare la mia innocenza a dibattimento. Sono consapevole dei rischi, ma la mia coscienza mi impone questa scelta. Io non sono interessato a difendermi dal processo. Voglio dimostrare nel processo la mia estraneità ai fatti».

La vicenda

Le accuse contro l'ex presidente nascevano dalla denuncia presentata nel 2022 - a sei anni di distanza dall’inizio dei fatti contestati - dall’attuale presidente di Mondo Acqua. Fin dal 2020, però, un’impiegata della società aveva riscontrato anomalie: «Cercando i giustificativi di alcune fatture - ha ricordato davanti al giudice - mi sono imbattuta in un verbale, relativo a una gara a cui ero sicura di non aver mai presenziato, con la mia firma. Ho capito la gravità della cosa e l’ho fotocopiato, poi ne ho parlato col presidente. Il contratto riguardava la S.Info, per la gestione informatica di Mondo Acqua».

A fornire i principali elementi agli investigatori è stata un’altra dipendente, che si occupava degli appalti. La professionista ha ammesso di aver contraffatto i verbali, perché sottoposta a forti sollecitazioni dall'allora presidente. La Procura ritiene che le gare venissero “addomesticate” prima di arrivare sul tavolo dei valutatori.

Nel caso dei lavori di manutenzione sull’acquedotto, in particolare, la valutazione delle offerte tecniche sarebbe stata concordata con un dirigente di Tecnoedil, così da ricalcare in parte un’offerta già presentata all’Acda, con la quale l’azienda si era aggiudicata la manutenzione di reti idriche e fognarie. Oltre all’appalto informatico e a quello sull’acquedotto, era oggetto delle contestazioni un’ulteriore gara bandita per la lettura dei contatori nel 2016 e vinta dalla società Full Service 2000.

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