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Multa da 173 euro, ma l'autovelox non è omologato: la Prefettura la revoca

Il caso di un automobilista sanzionato sulla Ss 231. L'avv. Rinaldi: «Segnale importante per la tutela dei cittadini»

Multa da 346 euro, ma l'autovelox non è omologato: la Prefettura la revoca

Un autovelox in un'immagine di repertorio, nel riquadro l'avv. Veronica Rinaldi che ha seguito il caso

Aveva preso una multa salata, da 173 euro, per eccesso di velocità. Ma l’autovelox non era omologato e quindi il provvedimento è stato revocato. È quanto accaduto a un automobilista che, dopo il verbale dello scorso 6 aprile 2024, aveva impugnato la multa.

La richiesta di riesame in autotutela e il successivo ricorso al prefetto erano stati inizialmente rigettati (con la condanna, in un primo tempo, al pagamento del doppio della multa iniziale); tuttavia, dopo la presentazione del ricorso al Giudice di pace di Asti, la Prefettura ha riconosciuto la fondatezza delle motivazioni e ha proceduto alla revoca del proprio provvedimento.

L’uomo, al momento del controllo, stava viaggiando lungo la Statale 231 di Santa Vittoria d’Alba, in direzione Casale Monferrato, ed era stato sanzionato dalla Polizia provinciale di Asti per la violazione dell’articolo 142 del Codice della strada. Il comma 8 prevede infatti che «chi supera i limiti massimi di velocità di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h è soggetto alle sanzioni pecuniarie da 169 a 680 euro».

Nel documento di revoca la Prefettura cita la Corte suprema di cassazione, che nella sentenza numero 1332 del 2025 ha ribadito il principio secondo cui, senza omologazione ministeriale, le sanzioni da autovelox sono illegittime, anche se il dispositivo è stato approvato e tarato. Per la verifica sull'omologazione o meno di un apparecchio, il cittadino dovrebbe avanzare un'istanza di accesso agli atti e chiedere la relativa omologazione.

Conseguentemente, il Giudice di pace di Asti, lo scorso lunedì 13 ottobre, ha preso atto della revoca, dichiarando cessata la materia del contendere, con compensazione delle spese di lite.

«Il caso – commenta l’avvocata Veronica Rinaldi, che ha assistito l’automobilista – conferma un principio di diritto già più volte ribadito: le sanzioni rilevate da apparecchiature prive di omologazione non sono legittime. Una decisione che rappresenta un importante segnale a tutela dei cittadini e della legalità amministrativa nella gestione dei sistemi di controllo della velocità».

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