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Da Carrù a Parigi con la bici in quattro giorni. «Il nostro doping? Solo un po' di birra»

L'ultima impresa degli amici pedalatori Paolo Lubatti e Alessio Ramini che si aspettavano caldo e afa e hanno dovuto affrontare... ben altro

Da Carrù a Parigi con la bici in quattro giorni. «Il nostro doping? Solo un po' di birra»

Alessio e Paolo trionfanti dopo l'arrivo ai piedi della Tour Eiffel

Lo hanno fatto di nuovo. Dopo Roma, nell'estate del 2023, e Barcellona (lo scorso anno), Paolo Lubatti ed Alessio Ramini sono arrivati giovedì all'ombra della Tour Eiffel a Parigi. Di per sé non ci sarebbe nulla di clamoroso, non fosse che si sono sorbiti i circa 900 km di viaggio tutti in bici (rigorosamente muscolare) e in totale autonomia, senza bagagli e apporti esterni. Sono partiti dal loro paese, Carrù, poco oltre l'alba di lunedì scorso, il 7 luglio, e sono arrivati nella capitale francese appena quattro giorni dopo. E non è stata una passeggiata.

La foto in partenza da Carrù

«Pensavamo di patire il caldo e l'afa, ci siamo ritrovati di fronte freddo, pioggia, vento e nebbia», ci raccontano a impresa terminata. Nonostante le difficoltà, tutto è comunque andato secondo i piani. La tappa uno è fino a La Chambre, tra le montagne della Savoia. «Il paesino era piccolo e non abbiamo trovato nulla di aperto. Siamo arrivati infreddoliti e bagnati e in pratica non abbiamo mangiato niente». Poco male, gambe... anzi bici in spalla e martedì tornano a pedalare fin nella Loira, a Cuisery. Forse è stata la tappa più dura con ben 170 km da sorbirsi sotto la pioggia.

La mattina dopo, con la sveglia scattata a 9 gradi centigradi, il viaggio riparte tra i meravigliosi paesaggi della Borgogna fino ad Auxerre. Ormai Parigi è alle porte. «A noi non piacciono i percorsi diretti, l'abbiamo presa alla larga passando da Versailles e visitando tutto dalla bici». Quindi l'arrivo trionfale sugli Champs-Élysées per un totale di 900 km mal contati di pedalata con 6 mila metri (stimati) di dislivello. Un'impresa sicuramente non da poco, anche per gli appassionati, considerando che il tutto è stato portato a termine in soli quattro giorni.

Paolo, ristoratore presso l'“Osteria del Borgo” di Carrù ed Alessio, che gestisce l’azienda di famiglia (la Algor Srl) a Priero, durante l'anno fanno fatica a conciliare gli impegni lavorativi per pedalare insieme. Rimediano così tutto in una volta, in grande stile. La loro passione per la bici è un qualcosa di genuino: «Il ciclismo non è solo agonismo, biberoni e "siringhe". Speriamo di "gasare" un po' di persone e che qualcuno magari ci segua. Il nostro unico doping è la birra. Possiamo dirlo, è stata una bellissima fatica».

«Una volta arrivati sotto la Tour Eiffel, mi sono commosso», aggiunge Alessio. «Tirar fuori la bicicletta dal garage, fare tutto quel percorso ti lascia una soddisfazione enorme. Ora abbiamo rispedito le bici a casa e ci godiamo un po' di vacanze».

Con alcune chicche non da poco. A Parigi, vicino a Place de l'Étoile, casualmente hanno incontrato il campione di football americano Demario Davis (in foto). «Si è interessato alla nostra "impresa" e ci ha fatto anche alcune domande». Poi il meritato relax a Reims, patria dello Champagne, davanti a una bella bottiglia di bollicine. Pensando già, tra il serio e il faceto, alla prossima grande avventura. Intanto, complimenti. 

La visita a Taittinger (Reims)

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