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«Tante belle parole da Von Der Leyen... ma la realtà è diversa»

Intervento di Coldiretti Piemonte sul taglio 20% fondi agricoli

«Tante belle parole da Von Der Leyen... ma la realtà è diversa»

«Le belle parole pronunciate da Ursula Von der Leyen sull’importanza della difesa degli interessi degli agricoltori europei si scontrano impietosamente con la realtà delle misure promosse dalla sua Commissione».

Coldiretti Piemonte interviene sul tema del taglio 20% fondi agricoli: «L’esaltazione del ruolo degli agricoltori rispetto alla sicurezza alimentare europea è assolutamente incompatibile con la proposta di riduzione del bilancio della Politica agricola comune che rischia di segnare la fine della stessa Pac. Le misure promosse dalla Commissione colpiscono duramente proprio il settore agricolo, dal taglio del 20% dei fondi della Pac alla stipula di accordi commerciali come il Mercosur senza far valere il principio di reciprocità delle regole. E’ quanto commenta Coldiretti e Filiera Italia dopo il discorso sullo stato dell’Unione, pronunciato a Bruxelles dalla presidente dell’esecutivo Ue».

«È assurdo – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale - affermare di aver evitato la concorrenza sleale delle importazioni dei prodotti agricoli e alimentari da Paesi terzi come nell’accordo Mercosur, che rappresenta la negazione assoluta del principio di reciprocità. Come anche l’aumento dei fondi per la politica di promozione non dovrà essere finanziato con i fondi agricoli, già drasticamente tagliati in questi anni per finanziare l’Ucraina. Manca anche un ripensamento critico del green deal, eredità di Timmermans, che viene anzi esaltato senza riconoscere le gravissime conseguenze che ha provocato in termini di competitività soprattutto per il settore agricolo che, invece, dovrebbe avere un ruolo propositivo centrale nella transizione verde. Al contrario, i servizi della commissione – proseguono - non hanno mostrato nessuna apertura nei confronti dei biocarburanti, vero strumento competitivo per molti paesi europei per il raggiungimento della neutralità tecnologica».

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