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«Ecco come abbiamo trasformato un fienile in una culla dell'arte»

A Paroldo un fienile rinasce come spazio d’arte: nasce “Belesì”. Il progetto di Cinzia Gallo e Maurizio Luciano che unisce la filosofia di ArtCaffè al dialogo tra tradizione e contemporaneità

«Ecco come abbiamo trasformato un fienile in una culla dell'arte»

Un antico fienile che custodiva fieno e attrezzi agricoli diventa oggi un luogo di cultura, incontro e sperimentazione artistica. È la sfida di “Belesì”, nuovo spazio inaugurato a Paroldo da Maurizio Luciano e Cinzia Gallo, che hanno scelto di trasformare una struttura della tradizione contadina in un centro dedicato all’arte contemporanea. L’intervento è stato reso possibile grazie ai fondi europei del PNRR (M1C3 intervento 2.2, “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”).

Il progetto si inserisce nel format internazionale ArtCaffè, nato a Seul grazie alla cebana Raffaella Gallo, che punta a creare spazi accessibili e accoglienti per chi guarda all’arte contemporanea con curiosità, ma anche con un certo scetticismo. «L’arte può intimidire – spiega Luciano –. ArtCaffè ha trovato un modo semplice ed efficace per superare questa barriera: spostare l’attenzione dal prodotto finito al processo creativo e favorire il dialogo diretto con gli artisti».

 

Un fienile che racconta il territorio

La scelta del fienile non è casuale: «Non è mai uno spazio neutro – continua Luciano –. Le pietre e le travi che un tempo servivano a proteggere il raccolto oggi diventano scenografia per installazioni e performance. Non vediamo un conflitto tra passato e presente, ma un arricchimento reciproco».

Anche il nome racchiude un forte significato simbolico: “Belesì”, che in piemontese significa “qui”. Una parola semplice che richiama sia le radici locali, sia la tradizione contadina dell’incontrarsi dopo il lavoro per condividere storie, chiacchiere e comunità. «È un nome che lega il progetto al territorio – aggiunge Luciano – ma è anche facile da ricordare per i tanti turisti che frequentano queste zone, oggi conosciute a livello mondiale per vini e tartufo».

 

 

Incontri, streaming e convivialità

 

A partire da dicembre, “Belesì” proporrà incontri mensili in streaming collegati alla rete ArtCaffè, ma anche appuntamenti dal vivo con artisti locali o di passaggio in Alta Langa. L’obiettivo è sempre lo stesso: abbattere le distanze tra pubblico e artisti, creando un dialogo orizzontale. «Gli artisti – racconta Luciano – apprezzano molto questo approccio, perché li costringe a riflettere sul proprio lavoro in maniera più autentica. Non è la classica presentazione seguita da domande: qui nasce un confronto vero, umano».

Ogni incontro sarà accompagnato da un momento di convivialità, che per i fondatori è parte integrante dell’esperienza: «È davanti a un bicchiere che nascono le domande più spontanee e le riflessioni più sincere. Vogliamo che le persone si sentano libere di chiedere, anche con i loro dubbi e perplessità. Lo scetticismo, per noi, è una risorsa».

 

Un progetto che guarda avanti

 

“Belesì” non sarà solo un nodo della rete ArtCaffè, ma punta a diventare un vero e proprio punto di riferimento per l’arte contemporanea nel territorio. Accanto agli incontri già previsti, Luciano e Gallo immaginano di ampliare il calendario con eventi che valorizzino la creatività locale: mostre, residenze d’artista, collaborazioni con collezionisti e curatori. «In questo momento – spiega Luciano – c’è un fermento straordinario intorno all’arte contemporanea nelle nostre zone. Vogliamo contribuire a farlo crescere e a intercettarlo».

 

 

Un nodo unico nella rete internazionale

 

Ogni sede ArtCaffè nel mondo trova una sua specificità. Quella di Paroldo sarà il dialogo architettonico tra il linguaggio dell’arte contemporanea e quello della tradizione rurale piemontese. «È come se ogni incontro fosse anche una riflessione su come innovazione e tradizione possano convivere senza annullarsi» dice Luciano.

Per questo “Belesì” non si rivolge a un pubblico già esperto, ma soprattutto a chi vuole capire meglio i linguaggi dell’arte contemporanea. «Chi arriva con dubbi e scetticismo è il nostro ospite ideale – conclude Luciano –. Non promettiamo conversioni, ma strumenti per una scelta consapevole: scoprire se l’arte contemporanea può interessare, o anche decidere che non fa per sé. In entrambi i casi, sarà stata un’esperienza autentica».

Con “Belesì”, Paroldo si prepara ad accogliere un luogo dove arte, tradizione e comunità si incontrano, trasformando un antico fienile in un ponte tra passato e futuro.

 

 

Cos’è ArtCaffè

Nato a Seul in Corea del Sud, ArtCaffè è un format innovativo ideato dalla cebana Raffaella Gallo, che vuole rendere l’arte contemporanea più vicina e accessibile a tutti, superando le diffidenze di chi spesso si sente intimorito davanti a questo linguaggio.

 

Gli incontri – dal vivo o in streaming – mettono al centro artisti, curatori, collezionisti e galleristi, ma non per parlare solo delle opere finite: il vero cuore è il processo creativo e il dialogo diretto tra chi crea e chi guarda.

 

Oltre alla sede coreana, la rete di ArtCaffè si è ampliata in vari Paesi, ognuno con una propria identità. Con Belesì, l’innovazione del format incontra il fascino dell’architettura rurale: un antico fienile che diventa spazio d’arte e dialogo, dove la tradizione si intreccia con la contemporaneità.

 

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