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31 Agosto 2025 - 07:30
Overdose (Foto ringraziamenti: Shutterstock)
Dal 2012 il Penington Institute australiano ha istituito il 31 agosto come Giornata Internazionale di Sensibilizzazione sull’Overdose, un appuntamento che negli anni ha assunto un respiro globale: oggi coinvolge oltre 40 Paesi e conta più di mille eventi annuali.
Si parla di overdose quando una persona assume, volontariamente o meno, una quantità di farmaco o sostanza superiore alla propria tolleranza. Le conseguenze cliniche variano in base alla sostanza, ma in generale si registrano gravi compromissioni a livello organico, alterazioni della coscienza e rischio concreto di coma.
L’overdose rappresenta la forma più grave di intossicazione ed è associata a un’elevata mortalità, soprattutto se non trattata in tempi rapidi. In Italia provoca circa 300 decessi all’anno, di cui 20-30 in Piemonte. In circa due terzi dei casi vengono rilevati oppiacei.
Negli ultimi anni il numero di morti per overdose da droghe illegali è in calo, ma la minaccia resta attuale. La diffusione di sostanze sempre più potenti e la tendenza tra i giovani al poliabuso – cioè l’assunzione contemporanea di più sostanze – rappresentano un serio rischio per la salute pubblica.
Anche alcol e farmaci da prescrizione possono causare intossicazioni gravi.
In Italia, il 65% della popolazione sopra gli 11 anni consuma alcolici, e circa il 22% lo fa quotidianamente. Preoccupa soprattutto il fenomeno del binge drinking, diffuso tra i più giovani, che espone al pericolo di coma etilico.
Tra i farmaci, le benzodiazepine (ansiolitici) e gli oppiacei analgesici – in forte crescita in tutto l’Occidente – possono indurre overdose e depressione respiratoria se usati impropriamente.
In Piemonte, i Servizi pubblici per le dipendenze (SER.D) operano all’interno delle ASL come Dipartimenti per le Patologie da Dipendenze. La loro funzione è mettere in rete strutture pubbliche, privato sociale e volontariato, per affrontare problematiche legate a droghe, alcol, fumo, farmaci e anche dipendenze senza sostanze, come il gioco d’azzardo.
Le attività spaziano dalla prevenzione (rivolta in particolare a giovani e famiglie) all’accoglienza, passando per la presa in carico ambulatoriale, i programmi residenziali e semiresidenziali, fino al reinserimento sociale e lavorativo. Una rete di intervento trasversale che coinvolge scuole, comunità, servizi psichiatrici e associazioni.
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