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08 Novembre 2025 - 15:46
«Con 97 prodotti alimentari stranieri su 100 che entrano nell’Ue senza alcun controllo, approfittando di porti “colabrodo” come Rotterdam, occorre mettere in campo un sistema realmente efficace di controlli alle frontiere per tutelare la salute dei cittadini e difendere le imprese agroalimentari dalla concorrenza sleale che mette a rischio i record dell’agroalimentare nazionale». È l’appello lanciato da Coldiretti nel corso dell’evento al Villaggio contadino di Bologna a cui ha preso parte la presidente di Coldiretti Piemonte e membro di giunta nazionale, Cristina Brizzolari, insieme ai presidenti, ai direttori e a migliaia di imprenditori agricoli da tutto il Piemonte.
«Oggi in Europa – ricordano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – si stima che appena il 3% dei prodotti che arrivano dall’estero sia sottoposto a verifiche fisiche, ovvero tese a testarne la salubrità, e non solo la documentazione allegata, con un sistema che lascia ai singoli Stati membri il compito di decidere i controlli. Questo sta creando inevitabili dinamiche al ribasso, con il paradosso che gli accordi commerciali avviati dalla Commissione Ue non prevedono il principio di reciprocità, lasciando campo libero all’arrivo di prodotti che non rispettano le stesse regole imposte agli agricoltori italiani ed europei. Non siamo contrari per principio agli accordi di libero scambio, poiché la nostra sfida nei prossimi anni deve esser quella dell’internazionalizzazione, ma non possiamo tutelare il settore agroalimentare se non siamo in grado di far valere il principio di reciprocità. L’intesa col Mercosur è stata pensata 18 anni fa ma da allora è cambiato il mondo e l’agricoltura ha assunto un ruolo sempre più strategico. È assurdo che sia l’unico settore che rischiamo di non difendere».
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