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16 Settembre 2025 - 19:24
Non c'è ancora una vera chiarezza sul caso delle liste di attesa "a data non reale" sollevato una settimana fa dalla consigliera regionale AVS Giulia Marro.
Un paziente prenota un esame, con impegnativa del medico. E la risposta che gli arriva è questa: «Esame prenotato alle 00:01 di notte - Inserimento in lista d'attesa». E fin qua, vabbè. Ma poi, una frase: «La data non è reale, verrà ricontattato». Ma in che senso? La data è fittizia? È il proverbiale “vaso di Pandora” quello che è stato scoperchiato, la scorsa settimana, dalla consigliera regionale AVS Giulia Marro, cuneese. Che domanda: «Ma se poi la prenotazione non avviene nei giorni previsti… che succede alla lista di attesa? Viene contato lo stesso? I numeri sono dunque alterati?».
Non è un errore: le stesse Aziende hanno confermato che il sistema funziona così, anche se hanno rispedito le accuse al mittente. Ma nel frattempo si è sollevato un polverone, forse uno dei più grossi che si ricordi di recente sui temi politici legati alla sanità. Anche perché va a toccare l’Asl CN1 ma soprattutto l’Aso “Santa Croce e Carle” di Livio Tranchida, da poco nominato nuovo direttore della “Città della salute” di Torino.
«All’Assessorato non sono mai giunte segnalazioni di prassi quale quella esposta – è stata la risposta data da Vignale nel question time –. Diversamente, vi sarebbe stata l’attivazione delle necessarie verifiche e controlli». Ma è la frase successiva a sembrare incredibile: «Abbiamo chiesto chiarimenti alle Aziende, che sarà cura dell’Assessorato far pervenire all’interrogante, con la quale si condivide la preoccupazione per la prassi assolutamente non accettabile».
La Regione ha poi affermato: «La Direzione regionale dell'Assessorato alla Sanità in queste ore sta effettuando una dettagliata verifica su tutte le prenotazioni delle agende del Sovracup. Le Direzioni generali dell’Azienda Ospedaliera “Santa Croce e Carle” di Cuneo e Asl CN1 hanno confermato in questa fase la correttezza delle procedure adottate per le prenotazioni. Tuttavia, riscontrando perplessità sulle modalità di comunicazione, la Direzione regionale ha ritenuto di sospendere questo tipo di procedura, anche in attesa che con il nuovo Cup si possano estendere in modo più ampio le modalità di gestione delle prenotazioni».
A oggi, però, nessuno ha spiegato il punto chiesto dalla consigliera Marro: questa prassi va ad alterare i numeri delle liste di attesa? «Avremmo voluto mettere un punto – affermano Alice Ravinale e Giulia Marro –. Ma un punto, ad oggi, non c’è, pur dopo una settimana in cui, tra dichiarazioni, smentite, lettere di sindacati e prese di posizione, è stato detto tutto e il contrario di tutto. Un tema così delicato merita serietà, non confusione. Riboldi ha ripetuto la narrazione delle 110 mila prestazioni aggiuntive. Gli sforzi del personale sanitario sono innegabili viste le gravi carenze nell’organico che affliggono le nostre Aziende sanitarie: usarli per nascondere evidenti criticità è fuori luogo. Ha parlato di un numero di appuntamenti fittizi “irrisorio”, ma subito dopo si è corretto, ammettendo di non sapere quanti fossero realmente. Una contraddizione che rende ancora più urgente fare chiarezza. Per questo continuiamo a chiedere: gli appuntamenti fittizi sono stati conteggiati nei risultati inviati al Ministero?».
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