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13 Ottobre 2025 - 11:28
Bisalta-Salice: la gioia di Gomes Aro
«Sembrerà strano, ma salutate la capolista!»: i tifosi del Bisalta la mettono sull’ironia, ma sotto sotto c’è l’orgoglio di vedere la squadra al primo posto dopo sei giornate di campionato. Zero pressioni: questo non è l’obiettivo finale della società, ma nulla vieta di godersi appieno questo bel momento. In casa Bisalta non si fanno follie ed ecco allora costruita una squadra equilibrata, in continuità con il progetto e dalla carta d’identità sempre molto giovane.
Prima ancora di moduli e schemi quello che saltava all’occhio tra i padroni di casa e gli sfidanti del Salice era la differenza di “chili” e centimetri. Molto più fisici i fossanesi, più brevilinei i padroni di casa, ma con le dovute accortezze questa macroscopica differenza non ha pesato nell’economia del match. A trascinare il Bisalta ci hanno pensato le magie di Petris e il decisivo ingresso in campo di Gomes Aro. Lorenzo Petris non doveva neanche esserci quest’anno, ma alla fine il richiamo del campo è stato più forte di tutte le difficoltà: e a uno così non si può davvero dire di no. Dall’altra parte l’esperto brasiliano, ripescato dalle secche del Tre Valli, con meno responsabilità addosso e in un contesto più sereno può veramente fare la differenza.
Il Salice è partito a testa bassa, guadagnando subito qualche calcio piazzato ma, passata la fase di studio, i padroni di casa hanno cominciato a pungere. Ovviamente con Petris: prima con una cavalcata terminata con un batti e ribatti in area non finalizzato da Ponzo, poi con una conclusione dal limite neutralizzata in angolo dal portiere. A forza di ronzare intorno ai difensori avversari al 38’ il folletto del Bisalta si è fatto beffe di Cravero per poi disegnare un delizioso pallonetto imprendibile per l’estremo difensore. Gol meritato, mentre il Salice metteva a referto solo un rasoterra da fuori area di Pidone.
Una partita frizzante che, però, nella ripresa ha iniziato lentamente a sgasarsi come un bicchiere di gazzosa dimenticato sul tavolo. Questo almeno per la prima mezzora. Il Bisalta ha cercato forse troppo presto di addormentare il gioco mentre il Salice ha iniziato a guadagnare qualche metro di campo. Nulla di così clamoroso, eppure quanto è bastato per innescare la classica variabile impazzita: un calcio di rigore assegnato dal direttore di gara. Un episodio di cui dalla tribuna non abbiamo colto nitidamente i contorni ma, in soldoni, Curti dal dischetto ha pareggiato i conti poco dopo la mezzora spiazzando il portiere.
Intanto dalla panchina chiusana si era alzato “Leo” Gomes Aro che diventerà il protagonista indiscusso del finale di partita. Di testa le prende tutte, prova a sgusciare tra le maglie della difesa e, per fermarlo, un durissimo intervento di Morre porta ad una triplice conseguenza. Espulsione per giocatore del Salice, calcio di punizione da punizione interessante e sulla pennellata di Gastaldi proprio la testa di Gomes Aro spedisce la sfera in rete per il sorpasso a due minuti dal novantesimo. E non è finita qui: da una bella palla recuperata sempre a sinistra, l’italo brasiliano (con un passato anche a Lecce) addomestica la palla con la suola, mette a sedere il portiere e blinda i tre punti nell’apoteosi generale.
Domenica per mettere altro fieno in cascina l’appuntamento è sul campo del San Benigno, lo stesso avversario contro cui il Bisalta si giocherà tra qualche settimana il passaggio del turno in Coppa.
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