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10 Novembre 2025 - 09:22
Le cinque sconfitte consecutive di inizio stagione non hanno insegnato nulla o le ultime tre vittorie hanno dato un po’ troppo alla testa? Entrambe le ipotesi devono inquietare una squadra, come la Monregale, che deve pedalare e ancora pedalare per puntare alla salvezza. Troviamo una via di mezzo e proviamo a sposare la causa della semplice giornata storta. Restano i cocci di un pomeriggio amaro che lascia il sapore dell’occasione persa. L’opportunità di dare un’ulteriore spallata alla classifica c’era ed invece la squadra si ritrova ad approcciare un poker di derby cuneesi (contro Centallo, Pro Dronero, Fossano e Albese) con qualche incognita in più.
«Troppa sufficienza nelle giocate, sul campo i nostri avversari arrivavano sempre prima sul pallone e quello che si è visto è stato un deciso passo indietro rispetto alla bella prestazione su un campo difficile come quello del San Domenico Savio». La prima impressione raccolta a caldo dal Centro Sportivo Monregale è quella del direttore generale Lorenzo Cavallo e le parole di mister Magliano non saranno da meno.
Difficile salvare qualcosa della prestazione di domenica. Pur con un percorso diverso (la Pro Villafranca, ad esempio, ha fermato l'Alessandria tra le mura amiche) le due squadre si presentavano praticamente appaiate in classifica, ma il momento complicato della squadra di Beppe Bosticco lasciava più di una mezza possibilità da cogliere per la Monregale. Difficoltà che nascevano soprattutto dalle assenze: a Mondovì non sono arrivati la stella Bandirola (operato qualche giorno fa al ginocchio e a cui la squadra ha dedicato il primo gol), Idahosa, Gennari e Foschi. Sul campo hanno giocato ben sei giovani e ci sono stati pure due cambi forzati nel primo tempo. Alla fine niente di tutto questo ha avuto un peso decisivo perché la Pro Villafranca ha fatto molto meglio degli avversari, meritandosi tre punti accolti con grandissima soddisfazione da una dirigenza decisamente preoccupata ad inizio partita.
Una tensione che solo nei primissimi minuti la Monregale ha provato ad alimentare con un paio di calci d’angolo e qualche accelerazione. Poi si è iniziato subito a sentire puzza di bruciato osservato un mister Magliano costretto ad alzare i decibel e a lamentarsi ad esempio della distanza tra i reparti. Ai padroni di casa è girata anche male dal punto di vista degli episodi perché un’autorete di Passerò non capita tutti i giorni (nata da una punizione molto contestata sulla tre quarti). Eppure c’era ancora tutto il tempo per rimediare. Altro momento chiave l’improvviso guizzo di Alfieri per mettere Comino davanti alla porta, ma la conclusione rasoterra, da posizione decentrata, del numero nove ha solo accarezzato la base del palo.
Sintomo di un malessere generale è stata l’assoluta incapacità di contrastare il gioco aereo del gigante Kankam: proprio un suo pallonetto di testa ha mandato la Pro Villafranca al riposo con due reti di vantaggio. Per la Monregale, oltre alla colossale occasione di Comino, solo un paio di palloni buttati in area senza nessuno pronto all’appuntamento. E nella ripresa la situazione non è mutata troppo nonostante i cambi, di modulo e di uomini. Le difficoltà nell’aggredire la porta sono note, ma in questa occasione la squadra ha raccolto ancora meno del solito. Un tiro di Alfieri alle stelle su invenzione di Bongiovanni, una conclusione dalla distanza forte, ma centrale, di Meti e un colpo di testa (da calcio d’angolo) con le stesse caratteristiche di Mellano sono state le uniche occasioni veramente degne di nota nella seconda parte di gara. Troppo poco per una squadra che doveva recuperare e mostrare almeno un accenno di reazione. La Pro Villafranca ha usato tutte le alchimie possibili per allungare il brodo e far scorrere i secondi, ma intanto la Monregale ha soltanto girato attorno all’area senza mai pungere veramente. L’analisi finale è presto fatta: così non va.
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