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01 Dicembre 2025 - 07:00
Leonardo Di Salvatore (un passato al Fossano) non esulta dopo il gol decisivo
Può annoiare o disgustare, far dannare o disperare, ma se il calcio è quella cosa che misteriosamente e magicamente attrae e conquista a tutti i livelli, dalle esibizioni dei divi della Champions fino all’ultima delle partite di Terza Categoria su certi terreni di gioco ritagliati in mezzo al nulla e alla campagna, una spiegazione senz’altro ci sarà, e la si può forse trovare nelle pieghe di quel che è successo questa domenica a Fossano. Dove nei 90’ di una contesa a suo modo memorabile e da annotare negli almanacchi, capita che d’un tratto si annulli una differenza teoricamente incolmabile di blasone, di storia, di valori tecnici e di investimenti economici, e che si imponga, a sorpresa ma non certo immeritatamente, la squadra sfavorita, quella più piccola, la matricola destinata ad una lotta grama là dove ardono le braci della zona salvezza. Da un’eternità non accadeva che si affrontassero, in una sfida di campionato, il Fossano ed una formazione di Mondovì, nelle varie fogge e denominazioni assunte nel corso degli anni: troppo distanti gli “azzurri”, per solidità societaria, per l’organizzazione dello staff tecnico, per capacità di spesa, per mille altri aspetti che li fanno comparire e lottare sempre lassù, e sempre per traguardi prestigiosi.
Ma nel giuoco del pallone non c’è niente di impossibile, specie se si è capaci di mettere in piedi un progetto serio e corretto come quello che hanno architettato, con pazienza e abilità, i dirigenti della Monregale. Che sono partiti dalle macerie delle retrocessioni, avendo ben chiaro che soltanto costruendo un gruppo unito e di estrazione prevalentemente locale, addizionato man mano di pedine di valore e di esperienza, la scalata sarebbe stata possibile. E così, forse un poco esagerando, possiamo dire che la vittoria ottenuta dai biancorossi al “Pochissimo”, in una gara piazzata in mezzo alle tante altre che ci sono state e che ci saranno, segna un possibile punto d’arrivo e d’orgoglio, come a dire che ce la si è fatta, con i sacrifici, i successi e gli scivoloni, le gioie e le amarezze, a tradurre una bella idea in realtà. Perché per competere via via più in alto non necessariamente occorre poter pescare nel mazzo dei professionisti o semiprofessionisti come fanno le concorrenti che dispongono di ben altre risorse: si può anche scegliere di percorrere strade alternative, indubbiamente più tortuose, ma pure più gustose e appassionanti.
Ha allora un gran sapore, quell’1-0 striminzito soltanto nell’apparenza con cui i ragazzi di Michele Magliano sovvertono il pronostico e la tendenza che, nel doppio duello di Coppa, li aveva sempre visti prenderle dal Fossano. Alla base del piccolo capolavoro monregalese, c’è innanzitutto l’umiltà di aspettare i rivali e di trovare il modo di disinnescarli, ma c’è anche il coraggio di proporre un progetto di gioco, un guizzo, un’intuizione, una o più d’una pregevole trama palla a terra. L’aveva detto il tecnico, dopo la vittoria sulla Pro Dronero, che i suoi sanno fare di meglio con la sfera tra i piedi, e sullo spelacchiato sintetico del “Pochissimo” lo si è visto e capito chiaramente: all’atteggiamento guardingo ed alla massima attenzione difensiva, i nostri uniscono infatti la ricercatezza di svariate giocate che con pochi tocchi li proiettano pericolosamente dalle parti del portiere locale Fazio; e se il Fossano ha nella classe superiore di alcuni solisti – su tutti Marchisone, molto meno l’attesissimo Fausto Rossi – la sua arma migliore, la Monregale vive della coesione del collettivo e dei suoi automatismi.
Non si può dire che l’undici del monregalese Paolo Fresia (squalificato e appollaiato su di una scala a ridosso della recinzione) non faccia paura ma, insomma, quello che i padroni di casa propongono nella metà campo ospite è perlopiù roba ordinaria o spuntata; fanno eccezione i tentativi del citato Marchisone, vedi una sua bordata su punizione alta di centimetri o una conclusione insidiosa direttamente da corner.
E però le cose migliori germogliano dall’altra parte e, come detto, dietro ci sta la capacità di immaginare e disegnare trame articolate, come quella che coinvolge Bongiovanni, Di Salvatore, Tals e Meti, e manda quest’ultimo a far partire un tiro che, previa deviazione, schizza sul fondo. Poi c’è lui, Leonardo Di Salvatore: un inizio di stagione appannato, un presente pieno di personalità, di polmoni svuotati a tutto campo e di spirito propositivo. Meti lo innesca al 18’ e Di Salvatore senior, godendo di una discreta libertà sulla tre quarti, decide di sfruttarla benissimo inventando un sinistro a giro che va dentro, complice l’esitazione del portiere.
Fossano-Monregale si decide lì, ma pure sulla capacità degli ospiti di mantenersi, nei lunghi minuti che seguono, compatti e al tempo stesso pungenti. Ratto e Giraudo, in mezzo, tanto filtrano e tanto brillantemente costruiscono, e parimenti bene fa Di Salvatore in ripartenza: ne nascono un paio di frecciate avvelenate che sfumano non senza affanni per quelli di casa. È, questo, l’unico difettuccio: lasciare che troppe situazioni promettenti rimangano incompiute. Una piccola magagna che compare anche dopo l’intervallo perché, pur in un contesto di crescente spinta casalinga, i vari Comino, Giraudo e Meti, spesso in capo a belle azioni corali, avrebbero l’opportunità, non sfruttata, di chiudere la gara. Un rimpianto compensato dal fatto che, pilotata da un Passerò versione lusso e nutrita dei suoi giovani tutto cuore e affidabilità (vedi Mulassano e Delsanto), la retroguardia non scricchiola quasi mai. La sofferenza è quindi contenuta e Aimar sputa fuori quel poco che transita attraverso le strette maglie difensive nostrane. Il derby finisce in gloria, anche per i tifosi biancorossi giunti in massa a Fossano. La missione salvezza, naturalmente, non è compiuta e la via resta lunga e spinosa. Ma questa vittoria ha l’aspetto lucente e chiarissimo della possibile svolta.
FOSSANO 0
Fazio, D’Ippolito, Bernardon, Reymond (46’ Giovinco), Marchetti, Gallesio (46’ Scarfiello), Angaramo (76’ Marku), Bosio (69’ Cinquini), Sangare (86’ El Ouariti), Marchisone, Rossi. All. Demaria.
MONREGALE 1
Aimar, Passerò, Delsanto (83’ Mellano), Mulassano, Ratto, Comino (66’ Vella), Meti (76’ Alfieri), Di Salvatore L. (83’ Dhahri), Bongiovanni (79’ Di Salvatore G.), Tals, Giraudo. All. Magliano.
ARBITRO. Scaffidi di Alba Bra.
RETE. 18’ Di Salvatore L. (M).
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