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24 Luglio 2025 - 10:54
La Popillia Japonica, distrugge frutteti e vigneti,
È un’invasione silenziosa, ma devastante. Dagli alberi da frutto ai castagni, dai vigneti agli alveari, le campagne italiane – e in particolare quelle piemontesi – sono assediate da insetti alieni, parassiti provenienti da altri continenti che, complice il cambiamento climatico, trovano qui condizioni ideali per proliferare. I danni, secondo Coldiretti, superano ormai il miliardo di euro all’anno.
Di fronte a questa minaccia crescente, Coldiretti Cuneo ha firmato una lettera congiunta indirizzata alla Commissione europea, chiedendo l’adozione urgente di regole più chiare, rapide e armonizzate tra i Paesi dell’Unione. Un appello condiviso anche dai comitati ortofrutticoli di Francia, Spagna e Portogallo.
I cambiamenti climatici hanno portato in Italia una vera e propria invasione di insetti e parassiti provenienti da altri continenti. Si va dalla cimice asiatica alla Popillia japonica che distruggono frutteti e vigneti, dalla Drosophila suzukii, “golosa” di ciliegie, mirtilli e uva, al cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni, dal bostrico tipografo, il “killer” del bosco nell’arco alpino, fino al calabrone asiatico (Vespa velutina) e al coleottero africano (Aethina tumida) che attaccano gli alveari.
Dal coleottero africano che attacca le api, alla cimice asiatica, passando per la Popillia japonica e il bostrico tipografo che sta decimando i boschi alpini: l’elenco degli “invasori” è lungo, e cresce ogni anno. Il problema è aggravato dalla diminuzione dei prodotti fitosanitari autorizzati, senza che siano ancora disponibili alternative efficaci, come tecniche di controllo di precisione o biocontenimento avanzato.
“La burocrazia rallenta ogni azione di difesa – denuncia Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo – perché ogni sostanza va valutata a livello nazionale. Serve un’autorizzazione zonale valida in tutta l’UE, come già previsto dalle norme comunitarie”.
C’è però anche una buona notizia: la natura sa difendersi, se viene aiutata. In collaborazione con l’Università di Torino (DISAFA), Coldiretti Cuneo ha messo in campo una strategia biologica all’avanguardia contro la cimice asiatica: il rilascio mirato dell’Anastatus bifasciatus, un insetto autoctono antagonista. Solo nelle ultime settimane, ne sono stati liberati oltre 96.000 esemplari, in un’azione a impatto ambientale zero, senza pesticidi.
Una risposta intelligente, sostenibile, che salvaguarda le colture e la biodiversità, e dimostra quanto l’agricoltura possa essere alleata dell’ambiente. Ma da sola non basta.
“Senza norme condivise e strumenti tempestivi – conclude Francesco Goffredo, direttore di Coldiretti Cuneo – rischiamo di perdere competitività, con il paradosso di dover importare proprio quei prodotti che l’Italia sa coltivare meglio al mondo”.
Il messaggio è chiaro: l’invasione degli insetti alieni non conosce confini, e la risposta non può essere lasciata alle singole nazioni. L’agricoltura, già messa alla prova dalla crisi climatica ed economica, non può più aspettare. Servono regole comuni, azioni condivise e investimenti concreti. Prima che a pagare il prezzo siano i consumatori, l’ambiente e la sovranità alimentare europea.
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