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L’avvoltoio monaco torna a volare sulle Alpi cuneesi: era estinto in Italia dal 1961

L'animale era stato recuperato debilitato e affamato. Ora, dopo le cure, è stato reinserito in natura

L’avvoltoio monaco torna a volare sulle Alpi cuneesi: era estinto in Italia dal 1961

La liberazione dell'avvoltoio monaco

Dopo oltre sessant’anni di assenza, l’avvoltoio monaco è tornato a solcare i cieli delle nostre montagne. Oggi (18 agosto), a Ferrere, frazione del Comune di Argentera, un esemplare di questa specie rara è stato liberato in natura, regalando un momento di grande emozione e speranza per la biodiversità alpina.

L’animale (considerato localmente estinto in Italia dal 1961) era stato rinvenuto a giugno a Sampeyre, in Valle Varaita, in condizioni critiche: debilitato e affamato, è stato prontamente soccorso dai Carabinieri Forestali e affidato alle cure del Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Bernezzo. Qui ha ritrovato forza e vigore, fino a poter tornare libero nel suo habitat naturale.

La liberazione si è svolta lungo la strada per il Puriac, alla presenza di numerose autorità e cittadini. Tra loro, il presidente della Provincia Luca Robaldo, il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Graglia, il sindaco di Argentera, Monica Ciaburro, e il presidente del CRAS Matteo Attolico, insieme all’assessore regionale Marco Gallo, che ha voluto sottolineare il valore simbolico di questo evento: «Vederlo spiegare le ali e prendere il volo – ha commentato – è il segno della resilienza della natura e dell’impegno quotidiano di enti e volontari per la tutela della biodiversità».

Il ritorno dell’avvoltoio monaco rappresenta un traguardo importante per la conservazione della fauna alpina e conferma l’importanza del lavoro congiunto tra istituzioni e realtà locali nella protezione delle specie a rischio.

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