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Dal gruppo “Servi inutili” raccolti fondi per il Nasser Hospital di Gaza

«Emergenza continua, soprattutto pediatrica, e manca tutto: latte proteico, farmaci essenziali, cibo e acqua». Raccolti mille euro dopo le iniziative solidali allestite per la “Mostra del fungo” a Ceva

Dal gruppo “Servi inutili” raccolti fondi per il Nasser Hospital di Gaza

Foto tratta dal servizio "Dentro il Nasser Hospital di Gaza: l'inferno dei bambini" andato in onda su La7 alla trasmissione "Piazza Pulita"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

È terminato il periodo delle fiere cebane. L’altra domenica, in occasione della Mostra del fungo, l’Associazione “Servi inutili” ha incassato 400 euro di offerte. Grazie alle magliette “piazzate” da Claudio Diatto e Sara Vassallo, e al contributo di alcuni componenti del gruppo, si sono inviati a “Soleterre” 1.000 euro per il Nasser Hospital, dove è emergenza, soprattutto pediatrica, e manca tutto: latte proteico, farmaci essenziali, cibo e acqua. Chi desidera maggiori informazioni o vuole fare un’offerta a questa Associazione può trovare tutto sul sito Soleterre Onlus.

Intanto, giovedì 16 ottobre, alle ore 20,45 nella Biblioteca di Ceva, è in programma un incontro di formazione e organizzazione del gruppo. Si leggerà e si commenterà il libro di padre Alex Zanotelli “Lettera alla tribù bianca”, facendo riferimento ad altri testi che consentiranno di capire l’attuale situazione mondiale. Gaza è un’emergenza, ma ci sono altre 56 guerre nel mondo di cui nessuno parla e, come nel caso del Sudan, molto cruente.

L’obiettivo principale è quello di formarsi una coscienza, sulla base del Vangelo e della libera informazione, per combattere la propaganda che spinge sempre di più verso un baratro dal quale sarà difficile, se non impossibile, risalire.

Le guerre, i cambiamenti climatici, il neocolonialismo, le ingiustizie tra Nord e Sud del mondo infiammano il nostro pianeta e per questo cresceranno in modo sproporzionato le migrazioni di massa, che scombussoleranno l’equilibrio mondiale e porteranno a nuove guerre tra i poveri. Si aspetta anche chi non è nel gruppo per confrontarsi e cercare di fare qualcosa di utile insieme. “Servi inutili” non è un gruppo “chiuso”. I promotori sono credenti, ma gli ideali di pace, di giustizia e di solidarietà sono valori universali che appartengono a ogni essere vivente, perciò c’è da essere felici nel confrontarsi e cercare strategie comuni per raggiungere degli obiettivi.

Mario Regis - Ceva

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