ultime notizie
09 Ottobre 2025 - 09:55
Un’indagine di Confartigianato Imprese getta nuova luce sul caro energia che continua a pesare sul sistema produttivo piemontese. Secondo il rapporto, nel 2024 le micro e piccole imprese del Piemonte hanno speso 987 milioni di euro per l’energia elettrica, subendo un extra-costo di 181 milioni rispetto alla media europea.
Il Piemonte si colloca così al quarto posto in Italia tra le regioni più penalizzate, dietro Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. A livello provinciale, la provincia di Torino è la più colpita con 64 milioni di euro di costi aggiuntivi, seguita da Cuneo (39 milioni), Biella (24 milioni), Alessandria (19 milioni), Novara (14 milioni), Vercelli (10 milioni) e Asti (9 milioni).
La Granda conferma il suo ruolo di territorio fortemente produttivo, ma anche uno dei più penalizzati dai rincari energetici. Con 39 milioni di euro di extra-costi rispetto alla media europea, la provincia si colloca tra le più colpite del Piemonte. Il tessuto economico locale risente in modo diretto del caro energia, che riduce i margini e rallenta la competitività delle aziende.
Il rapporto, elaborato su dati Eurostat, Istat e Terna, sottolinea come la bolletta elettrica italiana per le micro e piccole imprese sia tra le più care d’Europa: con un prezzo medio di 28 centesimi di euro per kWh, le aziende italiane pagano il 22,5% in più della media UE.
A gonfiare i costi, spiega Confartigianato, è soprattutto il peso fiscale e parafiscale, che nel nostro Paese è più che doppio rispetto all’Europa (+117,4%).
«Serve ridurre gli oneri impropri in bolletta e diversificare le fonti – sottolinea Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte –. Il dato sull’extra-costo che pesa sulle imprese piemontesi è inaccettabile per un sistema produttivo fatto di manifattura diffusa e piccole realtà. Se le nostre aziende pagano 181 milioni di euro in più rispetto alla media europea, significa che partiamo svantaggiati rispetto ai concorrenti diretti».
Felici lancia un appello al Governo: «Non chiediamo sconti, ma un quadro normativo equo che metta tutte le imprese sullo stesso piano, indipendentemente dalla dimensione. L’energia deve tornare a essere un motore di sviluppo, non un ostacolo. Servono regole chiare, investimenti e stabilità per restituire competitività ai territori e sostenibilità alle imprese».
Versione web de L'"Unione Monregalese", settimanale cattolico di informazione, notizie ed opinioni di Mondovì. Iscr. n°8 Reg. Canc. Trib. di Mondovì del 05-04-1951.
Direttore Responsabile Corrado Avagnina.
Edito da CEM - Cooperativa Editrice Monregalese Piazza S. Maria Maggiore, 6 - 12084 Mondovì - Tel. 0174 552900 - P.Iva: 01654260049
Registro delle Imprese di Cuneo n. 01654260049
Albo Società Cooperative n. A118893
Capitale Sociale € 25.768,00 i.v.
L’Unione Monregalese percepisce i contributi pubblici all’editoria. Tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Amministrazione trasparente: pubblicazione dei contributi pubblici, importo lordo contributo editoria anno 2022 euro 363.048,48 come da decreto della Presidenza Consiglio Ministri del 5.12.23
Oltre a quanto evidenziato in Nota Integrativa si evidenzia che gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis ricevuti dalla società sono contenuti nel Registro nazionale degli aiuti di stato di cui all'art. 52 della L. 234/2012 a cui si rinvia e consultabile a questo link