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«A New York ho scoperto il viaggio coraggioso di mio nonno emigrato in America»

Tra la Statua della Libertà e Ellis Island, una discendente cuneese scopre i documenti del nonno arrivato in America nel 1909

«A New York ho scoperto il viaggio coraggioso di mio nonno emigrato in America»

Che grande emozione: ho ri-trovato mio nonno!

È successo durante il mio viaggio a New York nel giorno della visita alla statua della Libertà e al museo dell’Immigrazione. Degli oltre 200 musei cittadini la nostra agenzia ha scelto di farci visitare solo quello di Ellis Island, dove sono arrivati anche centinaia di migliaia di italiani fra gli ultimi anni dell’800 fino a metà del ‘900.

Lì giunta, io non pensavo di fare una ricerca personale e, come tutto il gruppo, ho preso l’audio-guida in italiano e, incominciando dal Grande Salone della Registrazione, mi sono mossa attraverso le diverse sale, guardando i reperti e fotografando le immagini d’epoca, fino a quando ho pensato: “Chissà se fra queste persone riconosco mio nonno?”, ben consapevole, però, che era una speranza assurda.

 

 

A poco a poco sono entrata in quell’atmosfera fortemente emotiva generata da quelle toccanti esperienze che venivano raccontate, e mi sentivo sempre più coinvolta nel viaggio fatto dal nonno materno che qui era passato, ma chissà quando.

Non so com’è andata, o se qualcuno ha guidato i miei passi, ma ad un certo punto ho spinto delle porte che davano accesso ad un piano inferiore dove non c’erano più teche e fotografie, ma solo un bancone con intorno dei computer.

Nel mio stentato inglese riesco a capire che lì si poteva fare una ricerca su un famigliare emigrante negli USA. Già in preda all’emozione, ma con l’aiuto di una disponibilissima impiegata accedo ad una postazione di pc dove digito il nome del nonno. Ma questo corrispondeva a ben 5 persone diverse: quale di questi era mio nonno? Partendo dal paese di provenienza, peraltro scritto sgrammaticalmente dal funzionario americano di allora, giungo alla conclusione che doveva essere quello arrivato nel 1909.

Non riesco a descrivere la fortissima emozione che mi ha preso, mi sono commossa fino alle lacrime: era come se lui si fosse materializzato davanti a me! (In verità io non l’ho conosciuto, essendo mancato quando io non avevo ancora 3 anni.)

 

 

Il mio grande nonno che ha lasciato in Italia moglie ed un figlio per andare all’avventura in America, fino a Los Angeles, dove aveva sul serio trovato “la Merica” lavorando come falegname alla costruzione delle case in legno della città! Ed eccolo qui: documentato ed in regola per iniziare la sua nuova avventura!

Ora racconto il poco che so di questa vicenda: dopo qualche tempo il nonno scrive alla mia nonna, di cui io porto il nome, chiedendole di raggiungerlo, certo di offrire alla famiglia ottime condizioni di vita. Ma lei risponde di andare a prenderla; ed allora, con infinita pazienza, ma anche determinazione, il nonno fa il viaggio a ritroso: il lunghissimo “coast to coast” dalla California fino a New York, poi il bastimento fino a Genova, e, in treno, fino alla provincia di Cuneo. Ma la nonna oppone un secco “no” all’America: “il pane non sarà tutto là”! E così il nonno rinunciò ad una nuova vita, ricca di lavoro e di soddisfazioni nel nuovo mondo, per amore di sua moglie, ma col cuore straziato dalla perdita di tutto quello che avrebbe potuto realizzare per sé ed i suoi! E, come ultima conseguenza, sono poi nata io, figlia della sua ultima figlia andata sposa ad un concittadino.

 

Che esperienza straordinaria!! Mai avrei immaginato di ottenere le informazioni, la cui mancanza mi assillava, ma che non avevo fatto in tempo ad ottenere da mia madre. E che avvenimento per me di ritrovarmi proprio in quel luogo, così lontano dal nostro paese natio, dove lui, il nonno intrepido, era giunto, attraverso chissà quali difficoltà ed ansie, e dove aveva vinto tutte le infinite sfide che la sua grande avventura aveva comportato!

GRAZIE NONNO!

 

 

Antonina Gazzera da Benevagienna

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