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10 Novembre 2025 - 06:30
Fuochi d'artificio tra W. Hudson St. e S. Eau Claire St. a Mondovi nel 4 luglio 2020, a destra il sindaco della cittadina Brady Weiss
Mondovì sì, ma senza accento. Dall'altra parte del mondo, niente Alpi e colline, ma distesa sui fiumi e le praterie del Wisconsin, nella contea di Buffalo, al nord degli Stati Uniti, c’è una piccola cittadina che porta lo stesso nome.
Un paese di 2.870 abitanti, poco più di Trinità per intenderci. Con i suoi 10,31 km² di superficie e una densità di 282 abitanti per km², la Mondovi americana è un po' una “sorella minore” della nostra Mondovì che copre una superficie circa nove volte superiore seppure un po' meno densamente popolata (255 abitanti per km²).

Ma perché si chiama proprio Mondovi? Se ci fidiamo degli archivi della Wisconsin Historical Society pare che il fondatore, Elihu B. Gifford, un pioniere arrivato in zona nel 1856, fosse un appassionato di vicende napoleoniche. Studiando la prima campagna d’Italia di Bonaparte, rimase colpito da un nome inciso su un arco di trionfo illustrato nel libro che aveva tra le mani: Mondovì, per l'appunto. Quel nome evocava la battaglia del 21 aprile 1796, quando Napoleone inflisse ai Savoia la sconfitta che li spinse alla resa.
Non sappiamo se Gifford ne conoscesse i dettagli, ma l’immaginario di un condottiero che avanza verso Torino dopo aver vinto in una città dal suono così melodioso deve averlo affascinato. Così nacque Mondovi. Senza accento, perché la lingua inglese non saprebbe bene dove metterlo.
Sul sito del Comune, l’amministrazione si presenta con l’entusiasmo tipico delle piccole comunità americane:
“Our community takes great pride in offering a terrific environment for your family and business to grow and prosper… Mondovi is truly a great community to call home. (La nostra comunità è orgogliosa di offrire un ambiente eccezionale in cui la tua famiglia e la tua attività possano crescere e prosperare… Mondovi è davvero una splendida comunità da chiamare “casa")”.

Il sindaco Brady L. Weiss è un "monregalese doc", diremmo noi. Cresciuto a Mondovi, qui adesso abita con famiglia e figli. È stato eletto con l’obiettivo - parole sue - di «ristabilire onestà e correttezza nel governo locale» e per mantenere la città un posto fantastico in cui «i miei figli possano crescere a loro volta i loro figli». Tra i suoi recenti proclami c’è la giornata celebrativa della squadra maschile di corsa campestre studentesca (capace di conquistare la partecipazione ai campionati statali), lo scorso 1° novembre, e un invito ai cittadini a trascorrere un “safe and spooky" Halloween”: spaventoso sì, ma sicuro. Ci sono poi le istruzioni da parte del Comune per ricordare le regole corrette della raccolta differenziata. Insomma, ogni mondo è paese.
Nonostante le dimensioni ridotte, Mondovi ha una suo dipartimento di Polizia e dei Vigili del Fuoco. Ma il cuore della vita cittadina pulsa nei parchi e negli spazi aperti: il lunghissimo Buffalo River State Trail attraversa la città offrendo un percorso perfetto per escursionisti, ciclisti, appassionati a cavallo e, d'inverno, per le motoslitte. La temperatura qui può scendere infatti anche a -13 gradi per arrivare d'estate a "massime" di 28 gradi. Il Mirror Lake Park, invece, regala scorci pittoreschi e un molo accessibile per pescatori di ogni livello. Poco distante, lo Sharps Point Park ospita il museo dei veterani. E c'è anche un campo da golf Valley Golf Course, 18 buche immerse nelle dolci colline della contea di Buffalo.
E, naturalmente, l’immancabile culto americano della carne alla griglia: a Mondovi il barbecue è un "must".

Mondovi non è un unicum nel Midwest: nella stessa Buffalo County compaiono anche Naples (Napoli), Modena, Alma e - allargando lo sguardo allo stato di New York - spunta anche una Savona.
E ci sono anche altri esempi. In Algeria sorgeva un’altra Mondovi senza accento, città natale del premio Nobel Albert Camus. Oggi si chiama Dréan, conta circa 40.000 abitanti e si affaccia sul Mediterraneo orientale.
Insomma da una parte il Monregalese con i suoi colli, la funicolare e i portici di Piazza; dall’altra il Wisconsin, tra laghi, sentieri e praterie innevate. Due mondi lontani, uniti da una parola dal suono così musicale, che attraversa l’oceano e racconta - a modo suo - l’eco di una storia napoleonica e di quella battaglia, tutta "nostrana" che ha fatto approdare il nome di Mondovì anche oltre Oceano.
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