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15 Luglio 2025 - 16:55
Un progetto internazionale coinvolge ricercatori, enti ambientali e cittadini per monitorare la salute delle farfalle in Europa. Tra i protagonisti anche i guardiaparco delle Aree Protette Alpi Marittime.
La Vanessa atalanta, l’Aglais io (nota anche come occhio di pavone), l’Aglais urticae (Vanessa delle ortiche) e l’Araschnia levana (Vanessa levana) sono le quattro specie di farfalle protagoniste di un nuovo progetto di ricerca europeo, al quale contribuiscono attivamente anche le Aree Protette Alpi Marittime.
A coordinare lo studio è Berber Meulepas, dottoranda dell’Università di Radboud nei Paesi Bassi, che analizza gli effetti della deposizione di azoto e dello stress da calore su queste specie di lepidotteri, particolarmente diffuse in Europa. Per ottenere dati attendibili da varie regioni del continente, è fondamentale il contributo della citizen science, la scienza partecipata dai cittadini.
La ricerca si basa sui dati raccolti dalla rete eBMS (European Butterfly Monitoring Scheme), alla quale partecipano anche le Aree Protette Alpi Marittime. Oltre a fornire i dati dei monitoraggi locali, l’ente partecipa attivamente al progetto attraverso la raccolta di campioni nella Riserva Naturale di Crava Morozzo.
Lungo i due transetti di monitoraggio presenti nella riserva, i guardiaparco, oltre a contare le farfalle, individuano un’area (plot) di 3 metri per 3 in cui raccolgono cinque foglie di ortica e una carota di suolo. Il materiale viene quindi inviato ai laboratori dei ricercatori olandesi per essere analizzato.
In attesa dei risultati finali, il progetto già evidenzia quanto sia preziosa la collaborazione tra scienza e cittadini. Grazie alla rete di monitoraggio e alla partecipazione di volontari, è possibile ottenere una visione d’insieme più accurata sulla salute dei lepidotteri in Europa. La ricerca vuole infatti verificare come le variazioni nella deposizione di azoto e nei cambiamenti climatici influenzino la presenza e l’abbondanza di queste farfalle nei diversi ambienti.
Uno degli obiettivi principali è anche quello di valutare la qualità della pianta nutrice, l’ortica comune (Urtica dioica), e analizzare come le sue condizioni influiscano sulle popolazioni di farfalle.
Le Aree Protette Alpi Marittime promuovono inoltre la campagna di sensibilizzazione Effetto Farfalla, che invita i cittadini a partecipare attivamente al monitoraggio delle farfalle. L’iniziativa punta a coinvolgere appassionati e volontari in azioni concrete per studiare e tutelare la biodiversità.
Clicca qui per scoprire come partecipare al progetto e diventare parte attiva della tutela della natura!
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