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27 giovani da 19 paesi del Mondo a Ormea per studiare la montagna

Conclusa la scuola estiva IPROMO promossa da UniTo, CNR, FAO e Unesco

27 giovani da 19 paesi del Mondo a Ormea per studiare la montagna

La diciottesima edizione della scuola estiva IPROMO iniziata il 24 giugno si è conclusa l'8 luglio 2025, segnando due settimane di apprendimento immersivo, collaborazione e scambio incentrate sui ghiacciai e i cambiamenti climatici. La prima settimana si è svolta a Pieve Tesino in Trentino, mentre la seconda iniziata il 2 luglio si è tenuta ad Ormea, riunendo 27 partecipanti provenienti da 19 paesi del mondo sul tema: "Ghiacciai: comprendere, preservare e adattarsi ai cambiamenti climatici."

I partecipanti, giovani e professionisti a metà carriera provenienti da diverse discipline, hanno esplorato i fondamenti scientifici del ritiro dei ghiacciai, gli impatti a cascata dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi montani e le strategie per la resilienza nelle comunità d'alta quota. Il programma prevedeva un mix di lezioni tenute da esperti, lavori di gruppo dinamici e visite pratiche sul campo. Hanno partecipato persone provenienti da Armenia, Andorra, Bhutan, Bolivia (Stato plurinazionale), Canada, Cile, Colombia, Ecuador, Francia, Italia, Kazakistan, Kirghizistan, Lesotho, Nepal, Perù, Polonia, Repubblica di Corea, Tagikistan e Uzbekistan, favorendo uno scambio di idee e prospettive davvero globale.

Organizzato congiuntamente dal Segretariato della Mountain Partnership, dall'Università di Torino, dall'Università della Tuscia e dall'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRPI), IPROMO 2025 ha offerto conferenze su un'ampia gamma di argomenti, dalla biodiversità glaciale e l'idrologia della criosfera alla citizen science, alla riduzione del rischio e alle biosfere montane. Il programma ha anche toccato l'importanza di collegare la ricerca scientifica con i sistemi di conoscenza tradizionali e delle popolazioni indigene per affrontare la crisi della criosfera. Le conferenze sono state tenute da esperti dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), dell'UNESCO, dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), dell'ICIMOD, della Banca Asiatica di Sviluppo e di altre importanti istituzioni.

L’Amministrazione comunale di Ormea anche quest’anno ha aderito al progetto IPROMO con l’intento di aggregare la Comunità Ormeasca e dell’Alta Val Tanaro ad un sistema integrato didattico mirato alla “Montagna” come risorsa da proteggere e in cui promuovere sviluppo. «La città di Ormea, in particolare, è una realtà emblematica per la presenza di problemi socio-economici ed ambientali di grande rilevanza a cui si contrappongono potenzialità tecnico-gestionali e produttive legate all’agricoltura, alla foresta, al turismo sostenibile ed all’industria - spiega il sindaco Giorgio Ferraris -. Proprio per questo motivo riteniamo che sia la sede ideale per attività di ricerca e didattiche mirate e moderne, utili a contrastare il fenomeno sempre più crescente della marginalizzazione dei territori montani e dell’abbandono da parte delle giovani generazioni. Come Amministrazione crediamo fortemente nel progetto e con deliberazione del Consiglio Comunale dello scorso mese di febbraio abbiamo rinnovato l’impegno a stipulare la convenzione con il Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali della facoltà di Agraria dell’Università di Torino per il sostegno e lo svolgimento di attività formative in Alta Val Tanaro nell’ambito della “Scuola Internazionale della Montagna” prevista dal Programma Internazionale di Formazione sulla Gestione Sostenibile delle Regioni Montane – IPROMO».

Il corso si è concluso con una cerimonia di chiusura a Ormea, durante la quale i partecipanti hanno ricevuto diplomi a riconoscimento del loro impegno e del completamento con successo del programma. All'evento ha partecipato Sua Eccellenza Piergabriele Papadia de Bottini, Ambasciatore d'Italia in Uzbekistan, che ha elogiato i partecipanti per la loro dedizione nell'affrontare le sfide della criosfera mondiale.

Con il ritorno nei rispettivi Paesi e istituzioni di origine, questa nuova schiera di ex studenti dell'IPROMO porta con sé non solo nuove conoscenze, ma anche un impegno comune nel promuovere la conservazione dei ghiacciai e la resilienza delle montagne.

Alla cerimonia di consegna conclusiva di consegna degli attestati, svoltasi ad Ormea, hanno preso parte il professor Luca Battaglini dell’ Università di Torino, il rappresentante della FAO Adrien Mulan, l’ambasciatore italiano in Uzbekistan e Tagikistan, Pier Gabriele Papadia, il professor Michele Freppaz, coordinatore del corso, il sindaco Giorgio Ferraris e Danilo Godone, ricercatore del CNR.

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