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23 Luglio 2025 - 10:33
Ogni quattro minuti, in Italia, un’auto sparisce. E anche nel 2024, la più desiderata dai ladri è sempre la stessa: la Fiat Panda. Secondo il “Dossier sui Furti di veicoli 2025” realizzato da LoJack Italia su dati ufficiali del Ministero dell’Interno, lo scorso anno sono state sottratte oltre 13.300 Panda, quasi un quinto del totale nazionale. Un fenomeno che conferma una tendenza consolidata ma che, oggi, assume contorni sempre più preoccupanti e tecnologici.
Nel 2024 sono stati 136.201 i veicoli rubati nel nostro Paese, in aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Di questi, circa 60.800 sono stati recuperati, mentre oltre 75.000 risultano ancora dispersi. Ma non sono solo le utilitarie ad essere nel mirino: il fenomeno si è allargato anche a SUV, crossover e veicoli commerciali leggeri, che hanno registrato un balzo del +112%, complice l'interesse della criminalità organizzata per furgoni e van, spesso utilizzati in operazioni complesse o violente.
Ecco la classifica dei modelli più colpiti:
Fiat Panda – 13.311 furti
Fiat 500 – 5.254
Lancia Ypsilon – 5.048
Fiat Punto – 4.295
Alfa Romeo Giulietta – 3.606
Fiat 500L – 3.452
Smart Fortwo – 2.150
Citroën C3 – 1.917
Volkswagen Golf – 1.608
Ford Fiesta – 1.496
Anche i SUV non sono al sicuro. In particolare, Jeep Renegade e Fiat 500X rappresentano da sole quasi un quinto dei furti totali nel segmento crossover. Seguono Range Rover Evoque, Jeep Compass e Peugeot 3008.
La geografia del crimine automobilistico è ben definita: Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia raccolgono da sole il 78% dei furti totali. In testa c’è la Campania con oltre 31.000 veicoli rubati, seguita dal Lazio (24.000) e dalla Sicilia (19.000). Le zone più popolose e con una rete logistica strategica, come porti e snodi commerciali, sono le più esposte.
Non si tratta più di forzare una serratura o rompere un finestrino. I furti oggi sono hi-tech: i ladri utilizzano jammer, chiavi clonate, dispositivi che bloccano i segnali GPS o radiofrequenza dell’antifurto. Operano rapidamente, spesso senza lasciare traccia. In pochi minuti, un veicolo può sparire nel nulla.
Cresce inoltre il fenomeno dei furti parziali: auto elettriche e ibride vengono prese di mira non per l’intero veicolo, ma per rubarne la batteria, elemento particolarmente costoso e difficile da sostituire. Stessa sorte per navigatori, fanali LED e pneumatici. Il mercato nero dei ricambi – alimentato anche da carenze nella filiera ufficiale – si sta rivelando sempre più attivo e redditizio.
Proteggere la propria auto è oggi più complesso, ma anche più necessario. Gli esperti consigliano:
Sistemi di antifurto con immobilizzatore e tracciamento GPS
Parcheggi sorvegliati o in zone illuminate
Attenzione a segnali luminosi anomali durante l’attivazione dell’allarme
Polizze assicurative che coprano anche furti parziali (batterie, componenti elettronici)
Ma la difesa non può essere solo individuale. Servono sistemi di sicurezza avanzati di serie, una collaborazione costante tra case automobilistiche e forze dell’ordine e soprattutto una maggiore consapevolezza da parte degli automobilisti. Solo un approccio sistemico può arginare un fenomeno che, con l’evoluzione della tecnologia, diventa ogni anno più sofisticato e preoccupante.
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