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24 Luglio 2025 - 06:53
Dal 2014 ad oggi, le imprese giovanili in Piemonte sono diminuite del 19,4%, passando da 45.305 a 36.530 unità
In Italia sta scomparendo silenziosamente una generazione di imprenditori. A denunciarlo con forza è CNA Piemonte, che parla apertamente di “denatalità d’impresa”, un fenomeno che sta colpendo il tessuto produttivo nazionale e regionale in modo costante da oltre dieci anni. Secondo i dati diffusi da Unioncamere, il nostro Paese ha perso 42 imprese giovanili al giorno nell’ultimo decennio.
Il numero delle attività guidate da under 35 è crollato da quasi 640.000 nel 2014 a 486.000 a fine 2024, con una perdita netta di oltre 153.000 imprese. Il Piemonte segue lo stesso trend: dal 2014 ad oggi, le imprese giovanili sono diminuite del 19,4%, passando da 45.305 a 36.530 unità.
“L’Italia oggi è un Paese che invecchia, che non genera il proprio futuro. Senza nuove generazioni disposte a mettersi in gioco, tutto il resto non ha senso”
Dario Costantini, Presidente nazionale CNA
Il segnale d’allarme è stato rilanciato anche nel corso dell’Assemblea regionale CNA del 13 luglio, dove si è parlato di formazione, credito, burocrazia, energia e politiche europee. Temi considerati cruciali per creare un ambiente favorevole alla nascita di nuove imprese.
“Serve una politica di attenzione concreta verso le imprese”
Giovanni Genovesio, Presidente CNA Piemonte
“Se non investiamo oggi in chi può costruire il domani, domani non ci sarà nessuno a portare avanti le nostre imprese, i nostri territori, la nostra economia”
Delio Zanzottera, Segretario regionale CNA Piemonte
CNA chiede una risposta politica urgente e mirata, capace di invertire la tendenza e ricostruire fiducia tra le giovani generazioni, oggi sempre meno disposte a entrare nel mondo imprenditoriale.
Per la Confederazione, senza una strategia chiara per rinnovare il tessuto imprenditoriale, il rischio è quello di ritrovarsi con territori privi di futuro economico, competenze e innovazione.
Domenica 13 luglio, il Padiglione Piemonte del Campus delle Nazioni Unite di Torino ha ospitato la IX Assemblea Quadriennale Elettiva di CNA Piemonte, evento che ha unito il rinnovo degli organi associativi a un dibattito pubblico sulle prospettive future del tessuto produttivo locale e nazionale.
Al centro della giornata, la rielezione all’unanimità di Giovanni Genovesio alla presidenza dell’associazione. “L’obiettivo – ha dichiarato – è rafforzare il radicamento territoriale di CNA e ottenere risposte concrete alle esigenze delle imprese”.
Durante l’assemblea, moderata dal segretario regionale Delio Zanzottera, sono emerse riflessioni profonde su un contesto produttivo segnato da incertezza, transizioni multiple e crisi strutturale. Zanzottera ha lanciato un appello a una strategia politica chiara per accompagnare le imprese nel cambiamento, “senza lasciarle sole a subirlo”.
Tra gli ospiti, il sociologo Daniele Marini ha illustrato le difficoltà che affrontano le imprese in Piemonte: disorientamento davanti a trasformazioni ambientali e digitali, burocrazia soffocante, incertezza sistemica.
Il confronto pubblico ha preso forma durante la tavola rotonda “Scegliere il futuro. Dalla crisi permanente alle transizioni”, con la partecipazione di esponenti politici regionali e nazionali. Si è parlato di credito, energia, innovazione e competitività globale. Temi urgenti, come ha sottolineato Genovesio, con impatti economici rilevanti: “Le criticità del sistema valgono danni stimati attorno al miliardo di euro”.
A chiudere i lavori, il presidente nazionale CNA Dario Costantini, che ha evidenziato il ruolo del Made in Italy e la necessità di politiche concrete contro l’iperburocrazia e i costi energetici. “Le nostre imprese pagano l’energia il 40% in più della media UE – ha detto – e dedicano 313 ore l’anno solo per la burocrazia. Abbiamo avanzato 100 proposte per liberare oltre 60 ore a impresa e risparmiare 7 miliardi”.
Con la riconferma di Genovesio e il forte richiamo a politiche di sostegno, CNA Piemonte si prepara a rafforzare il proprio ruolo di guida per il futuro delle piccole e medie imprese.
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