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25 Luglio 2025 - 07:28
«Non sappiamo quando potremo aprirla al pubblico»
È una storia abbastanza paradossale quella dell'area verde realizzata a Mondovì, al posto dell'ex "rifiuteria" in piazzale Giardini - che tutti i in città chiamano "piazzale Ravanet". L'ex rifiuteria fu abbattuta nel 2023, grazie a un gruzzolo stanziato dalla Fondazione CRC grazie a un bando del 2021 chiamato, non a caso, "Bando Distruzione". Doveva servire a... togliere di mezzo le "brutture" nelle città.

La vecchia area ecologica, poi abbattuta
Non c'è dubbio che quell'ex area rifiuti lo fosse: era un angolo completamente dequalificato, abbandonato, in rovina. Venne demolito. E al suo posto fu realizzata una bella oasi verde: con parchetto, panchine, alberelli, un "angolo osservatorio" che dà sul fiume per la fauna ornitologica. Ed è chiusa. O meglio: non è mai stata aperta. Perché?
Se ne è parlato anche in Consiglio comunale, con un'interrogazione dei consiglieri di Centrosinistra (Gasco, Morandini, Oreglia): «L'opera sembra finita. Ma da venti mesi un’opera completata, a spese in parte della Fondazione CRC, in parte dei contribuenti monregalesi, non è ancora stata posta al servizio della cittadinanza. Il tempo trascorso e l’assenza di manutenzione possono recare danno alle opere già poste in essere. Per quale ragione non sono state realizzate opere tese alla fruizione da parte della cittadinanza? Ci sono ragioni ostative?».
E in effetti, no, le cose non sono "lisce". Anzi sono piuttosto ingarbugliate: «Il problema riguarda la vicinanza del viadotto e dei pilastri - ha detto il sindaco -. Sarebbe necessario effettuare un intervento di messa in sicurezza, come la rete che è stata posta sopra via Silvestrini. Ma per farlo in quel punto ci sono complicazioni tecniche e autorizzative. Quindi ci siamo fermati, anche col recupero dell’edificio di pertinenza. Non sappiamo dire quando aprirà al pubblico».
Morandini: «Non capisco: questa progettazione risale al 2022... non si sapeva che ci sarebbero stati questi problemi?». Robaldo: «Il progetto si occupò della realizzazione, mentre questo problema riguarda la fruizione. È certamente un problema, anche perché l'intervento potrebbe comportare delle verifiche sulla staticità. Non è una cosa semplice».
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