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«Coi dazi Usa stangata da un miliardo sul made in Italy»

«La Von der Leyen sta dimostrando una profonda distanza dai reali bisogni dell’agricoltura europea»

«Coi dazi Usa stangata da un miliardo sul made in Italy»

Lo studio di Coldiretti che stima i danni per il comparto alimentare

I dazi di Trump? Una stangata da 1 miliardo di euro al comparto del cibo Made in Italy: lo dice un’analisi Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga, che mette in luce la vulnerabilità delle nostre filiere di fronte alla nuova politica commerciale americana. Con un valore che nel 2024 ha sfiorato gli 8 miliardi di euro, gli Usa rappresentano il primo mercato extra-Ue per l’agroalimentare italiano. Per tutto il Piemonte, la quota di export agroalimentare verso gli USA è del 13% sul totale; una quota che nel 2024 risultava in crescita di oltre i 3,5% per un valore di oltre 4,1 miliardi di euro.

Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e il monregalese Bruno Rivarossa, delegato confederale: «La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, sta purtroppo dimostrando una profonda distanza dai reali bisogni dell’agricoltura europea e dai territori. Dopo aver già colpito duramente il mondo agricolo con tagli senza precedenti alla Pac, oggi assistiamo all’ennesimo danno provocato da una gestione improvvisata e debole del negoziato commerciale con gli Stati Uniti. A pagare il prezzo di questa politica remissiva non sarà solo l’agricoltura, ma l’intero sistema produttivo europeo. Serve una reazione decisa per ottenere l’esclusione dei prodotti agroalimentari di eccellenza dalla lista dei dazi e garantire sostegno economico alle filiere più colpite e fa bene il nostro Governo a spingere perché si arrivi a questo per salvaguardare un comparto strategico come quello agricolo. Questo accordo penalizza proprio i prodotti simbolo del Made in Italy e del made in Piemonte, come il vino ed i formaggi, che hanno conquistato il consumatore statunitense grazie a qualità, tracciabilità e legame con il territorio. Il rischio è un calo delle vendite e un’impennata dell’italian sounding, con gravi danni per i nostri produttori e per l’immagine dell’agroalimentare italiano e a pagarne il prezzo saranno imprese, lavoratori e consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico».

Sul tema interviene anche Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC per il Piemonte e la VdA: “L’accordo sui dazi sottoscritto tra Ursula von der Leyen e Trump è davvero pessimo per i popoli d’Europa e anche le prime reazioni di molte categorie produttive piemontesi confermano questo giudizio.  Si tratta di una botta enorme che oltre ai dazi dal 15 al 50% per le merci esportate negli USA, lascia i servizi di questi ultimi (Google, Amazon etc.) senza una tassa minima globale e senza neanche una digital tax sui colossi della rete come Meta. A questo viene aggiunto l’acquisto europeo di una grande quantità d’armi, con relativo taglio ai diritti come quello alla salute, nonché di gas per 750 miliardi (ad un prezzo assai maggiore di quello che pagavamo alla Russia) e 600 miliardi di investimenti che l’Unione Europea si è impegnata a fare negli Usa nei prossimi anni. Anche nella nostra regione si ripercuoterà pesantemente questa scelta attuata dalle classi
dominanti dell’Unione Europea – sostenute dalla Meloni come dalla Schlein – per compiacere alle élites degli Usa. E’ del tutto evidente che a pagare saranno in primis le classi popolari, ma già oggi hanno capito il grave pericolo piccole e medie imprese o, piuttosto, settori importanti dell’agricoltura di qualità".

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