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Mondovì-Cuneo: oltre 3 mila firme per riattivare la linea ferroviaria

Traguardo significativo raggiunto qualche giorno fa, a dimostrazione del grande interesse locale sul possibile ritorno del treno

Mondovì-Cuneo: oltre 3 mila firma per riattivare la linea ferroviaria

La stazione di Pianfei, sulla Mondovì-Cuneo, in uno scatto di qualche anno fa

A quattro mesi dal suo lancio da parte di un privato cittadino sul portale Change.org, la raccolta firme per la riattivazione della linea ferroviaria Mondovì-Cuneo ha raggiunto un traguardo significativo: 3.000 firme certificate. Un numero che testimonia un crescente interesse e una forte mobilitazione da parte della cittadinanza, determinata a chiedere il ripristino di una tratta sospesa da anni ma considerata strategica per il territorio.

Una linea dimenticata, ma essenziale

Il collegamento ferroviario tra Mondovì e Cuneo, oggi dismesso, è stato per decenni una risorsa importante per il trasporto locale e interregionale. La sua riattivazione, secondo quanto si legge nella petizione, risponderebbe a esigenze concrete di mobilità, sviluppo economico e sostenibilità ambientale, in linea con le politiche di rilancio del trasporto pubblico ferroviario.

Ecco le principali motivazioni elencate dai promotori:

1. Un collegamento più diretto con la Liguria

La linea Mondovì-Cuneo permetterebbe un accesso più rapido alla Riviera di Ponente, evitando l’attuale percorso obbligato via Fossano. Una soluzione ideale per chi da Cuneo e dintorni desidera raggiungere Savona, Genova e il Levante ligure in modo più comodo, rapido e sostenibile.

2. Alternativa strategica alla Cuneo–Ventimiglia

La storica linea Cuneo–Ventimiglia, pur importante, è attualmente caratterizzata da problemi di esercizio. Il collegamento con Mondovì offrirebbe una rotta complementare verso la Liguria, garantendo una maggiore flessibilità e resilienza del sistema ferroviario locale.

3. Riduzione del traffico stradale

Il treno rappresenterebbe un’alternativa concreta all’auto, soprattutto nei mesi estivi, quando le autostrade verso il mare sono spesso congestionate. Inoltre, in Liguria il problema dei parcheggi è noto: un collegamento ferroviario efficiente permetterebbe a molti di lasciare l’auto a casa, migliorando la vivibilità dei centri urbani.

4. Supporto al sistema universitario

Mondovì ospita una sede del Politecnico di Torino, frequentata da molti studenti cuneesi. A sua volta, Cuneo accoglie corsi universitari in ambito sanitario, agrario ed economico. Il treno agevolerebbe gli spostamenti tra i due poli formativi, incentivando collaborazione accademica e riducendo traffico e difficoltà logistiche.

5. Mobilità scolastica

La linea ferroviaria servirebbe anche gli studenti delle scuole superiori che quotidianamente si spostano tra i due centri. Un servizio regolare e diretto migliorerebbe notevolmente l’offerta di trasporto pubblico per questa fascia d’età.

6. Sostenibilità ambientale

Meno auto, meno traffico, meno emissioni: l’investimento sulla ferrovia è visto dai firmatari come una scelta ecologica e responsabile, capace di migliorare la qualità della vita e ridurre l’impatto ambientale del trasporto su gomma.

7. Migliori coincidenze regionali

La riattivazione della Mondovì-Cuneo migliorerebbe anche l’integrazione con le linee Torino–Savona e Torino–Limone, facilitando gli spostamenti a livello regionale e valorizzando l’intero sistema ferroviario piemontese.

8. Valorizzazione di altre tratte storiche

Il ripristino della Mondovì-Cuneo potrebbe essere un primo passo verso la riattivazione anche della Ceva–Ormea, completando così un quadro di rilancio del trasporto su rotaia in tutta la provincia.

9. Promozione del turismo sostenibile

Infine, un collegamento ferroviario efficiente favorirebbe il turismo verso le aree montane e culturali della zona, oltre a rendere più accessibili le località balneari liguri. Il treno, infatti, può diventare un volano per il turismo sostenibile, inclusivo e privo dei limiti legati all’uso dell’auto.

Le firme raggiunte rappresentano un segnale chiaro: la cittadinanza chiede un cambio di rotta nella gestione della mobilità locale. Ora la palla passa alle istituzioni, chiamate a dare ascolto a questa voce collettiva che, in modo pacato ma deciso, reclama il diritto a un trasporto pubblico moderno, efficiente e sostenibile.

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