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Le Croci Bianche del Cimitero sono diventate nere

Incuria e degrado affossano le 1400 tombe dei caduti della II Guerra Mondiale

Le Croci Bianche del Cimitero sono diventate nere

Ad Altare c’è il “Cimitero delle Croci Bianche”, posto sotto la tutela del Ministero della Difesa, che custodisce ben 1400 tombe di caduti appartenenti alla Marina, all’Esercito, ai Partigiani, alla Repubblica Sociale Italiana e ai civili deceduti durante la II Guerra Mondiale. Voluto nel 1944 dal Generale Amilcare Farina, comandante delle truppe della San Marco, che avevano il Comando ad Altare, è sorto a lato del camposanto civile con lo scopo di accogliere “tutti quelli che cadono combattendo… tutti!” (sono parole del Gen. Amilcare Farina pronunciate in casa del notaio Bordoni e riportate nei volumi “San Marco, San Marco. Storia di una Divisione”.)

Nel Cimitero Militare altarese sono stati sepolti militari tedeschi, americani, oltre che italiani con una semplice croce bianca, uguale per tutti (un tempo era di legno, oggi di marmo) o nei loculi costruiti tutto intorno, nella parte alta dell’area, a corona all’altare della “Madonnina del Buròt”.

Ora queste croci bianche sono diventate nere a causa dell’incuria e dello stato di abbandono. A segnalare il fatto Renato Ruffino, ex Marò, esperto subacqueo e uomo molto conosciuto in Valle Bormida per le sue numerose attività in campo sociale: «Un vero e proprio sfregio alla memoria e al rispetto di chi ha perso la propria vita combattendo una guerra: l’erba alta oltre un metro, le lapidi annerite, in alcuni casi rotte, le statue ricoperte di rovi e di muffe. Un triste spettacolo che fa male al cuore. Questo luogo che deve essere onorato come luogo di pace in quanto vi sono sepolti vinti e vincitori. Chi può deve fare qualcosa, possibilmente in tempi brevi, perchè non cada nella più totale incuria».

Disponibile alla collaborazione il sindaco di Altare Roberto Briano che precisa come il Cimitero Militare, nonostante sia fisicamente nel suo Comune, non è però di competenza dello stesso bensì del Ministero della Difesa, che fino al mese di dicembre aveva un operaio, ora andato in pensione, che se ne occupava. «Se il Ministero provvedesse a compensare le spese con un adeguato contributo al Comune potremmo affidare la manutenzione del Cimitero delle Croci Bianche alla ditta che si occupa del Camposanto civile - spiega il Primo cittadino -, altrimenti non riusciamo ad occuparcene». 

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