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Peste suina africana: in Piemonte anticipata l'apertura della caccia al cinghiale

Anticipo al 1º settembre limitato a 14 Istituti nelle zone di riduzione della densità. Obiettivi: contrasto alla Psa, contenimento dei danni agricoli e degli incidenti stradali

Peste suina africana: in Piemonte anticipata l'apertura della caccia al cinghiale

L’apertura della caccia al cinghiale in Piemonte viene anticipata dal 21 al 1° settembre 2025 in 14 ambiti venatori. La decisione della Regione Piemonte recepisce l’indicazione rivolta alle Regioni dal Commissario straordinario alla Peste Suina Africana, Giovanni Filippini, contenuta nella ordinanza del 4 agosto. La misura punta a intensificare il contrasto alla Psa, a ridurre i danni all’agricoltura e a limitare i frequenti incidenti stradali provocati dal suino selvatico.

«Il Commissario straordinario per la lotta alla Psa Giovanni Filippini – con il quale sono in stretto contatto e in costante condivisione, e che ha sposato la mia proposta della fascia franca di 20 chilometri attorno alla zona di alta espansione virale – con la sua ultima ordinanza del 4 agosto ha dato alle Regioni la possibilità di anticipare dal 21 al 1° settembre l’apertura della stagione venatoria limitatamente alla specie cinghiale. È una misura fortemente richiesta dal mondo agricolo che persegue tre obiettivi importanti: il contrasto alla peste suina, la limitazione degli ingenti danni alle colture e degli incidenti stradali, oltre al contenimento degli esborsi per i risarcimenti a carico della collettività», spiega Paolo Bongioanni, assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport, Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi.

L’anticipo si affianca al piano di prelievo selettivo operato da Province e Città metropolitana, varato in primavera dall’assessore Bongioanni, che prevede l’abbattimento di oltre 14.000 capi fino al 15 marzo 2026. «L’azione combinata – prosegue Bongioanni – acquista così un potere incisivo ancora più forte perché è proprio in queste settimane che i cinghiali risultano più attivi e dannosi. Abbiamo assunto la decisione insieme a tutti i soggetti potenzialmente interessati (Atc, Ca, Afv e Aatv) proprio perché le singole aree del Piemonte hanno necessità e risposte differenti, autorizzando l’apertura in quegli ambiti o aziende che ne hanno fatto richiesta: tutti compresi nella fascia di protezione di 20 km intorno alle aree più sensibili come stabilito dal commissario Filippini».

L’anticipo del calendario venatorio si applica esclusivamente ai seguenti Istituti Venatori ricadenti nella Zona di riduzione della densità del cinghiale:
Atc BI 1; Ca BI 1; Afv Baraccone; Afv Daniela; Afv Del Duca; Afv Cellarengo; Afv Nicoletta; Afv Ternavasso; Afv Valcasotto; Afv Vestignè; Aatv Benese; Aatv Ceresole d’Alba; Aatv Roncaglia; Aatv Tenuta Pollenzo.
In questi ambiti la caccia al cinghiale è consentita fino al 1° febbraio 2026.

Nessuna variazione per il calendario venatorio relativo a tutte le altre specie, che resta fissato con inizio dal 21 settembre.

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