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24 Settembre 2025 - 07:16
Foto didascalica creata utilizzando il supporto dell'AI
Con la fine dell’estate e la ripresa dei maxi-cantieri, per chi lavora sulle strade si apre un autunno ad alta tensione. Non solo il settore dell’autotrasporto, ma anche quello degli agenti e rappresentanti di commercio denuncia una situazione ormai insostenibile: disagi quotidiani, extracosti, ritardi e una viabilità che rischia di mettere in ginocchio intere categorie.
Dopo la pausa estiva, i lavori sulla A6 Torino-Savona sono ripartiti a pieno ritmo, con l’aggiunta di due cantieri pesanti proprio all’altezza di Savona. A complicare il quadro, la chiusura del traforo del Monte Bianco fino a dicembre per manutenzioni straordinarie.
«Anche se abbiamo un passaggio alternativo con il valico stradale del Frejus – spiega Giovanni Rosso, presidente Autotrasporto di Confartigianato Piemonte – l’impatto per gli autotrasportatori è devastante. I tempi si allungano, gli ingorghi sono inevitabili e i costi aumentano. Un danno enorme per le imprese, ma anche per l’ambiente, a causa del maggiore inquinamento». Rosso non nega la necessità delle manutenzioni, ma chiede che i costi non gravino solo sugli operatori: «Le imprese di autotrasporto sono già strozzate da carenza di personale, aumenti dei carburanti e ridimensionamento del volume d’affari. Non possiamo sopportare ulteriori fardelli».
Al grido d’allarme degli autotrasportatori si unisce quello degli agenti e rappresentanti di commercio. «Chi vive di spostamenti e relazioni commerciali – spiega Arcangelo Galante, presidente Fnaarc-Confcommercio della provincia di Cuneo – deve affrontare traffico congestionato, deviazioni obbligatorie e pedaggi invariati anche nei tratti più problematici. La sostenibilità del lavoro diventa sempre più fragile».
Gli agenti percorrono ogni settimana centinaia di chilometri per incontrare clienti, consegnare campionari, costruire rapporti di fiducia. «Se i nostri spostamenti vengono ostacolati – aggiunge Galante – ne risente tutta la filiera produttiva. Ecco perché chiediamo agevolazioni sui pedaggi, misure di sostegno per coprire i maggiori costi e un piano di gestione del traffico che riduca al minimo i disagi».
La richiesta è unanime: servono interventi immediati. Ristori, stop ai pedaggi nelle tratte più critiche e una programmazione dei lavori che tenga conto delle esigenze di chi, per lavoro, non può fare a meno della strada. Senza misure concrete, il rischio è che un autunno già complesso per l’economia piemontese diventi insostenibile per migliaia di imprese e professionisti che tengono viva la rete dei trasporti e del commercio sul territorio.
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