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13 Ottobre 2025 - 10:14
È stato consegnato, dopo l'annullamento a causa del maltempo di quest'estate, il Premio Simpatia all'ex-presidente della provincia ed attuale presidente dell'Accademia Albertina Giovanni Quaglia. A consegnarlo è stato il Gran Maestro della Confraternita della Raschera e del Bruss Ezio Basso, il quale ha voluto ringraziare Quaglia per l'impegno profuso a favore del territorio durante la sua carriera, segnando un passaggio importante e non ancora concluso della storia della Provincia di Cuneo.
A portare i propri saluti durante l'evento anche gli assessori regionali Paolo Bongioanni e Marco Gallo ed il presidente della provincia Luca Robaldo. Un ringraziamento per la partecipazione è stato fatto al presidente della fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo Mauro Gola, alla Compagnia San Paolo nella persona di Ezio Raviola, alla fondazione Cassa di Risparmio di Torino nella persona di Paolo Adriano, al presidente del GAL Mongioie Mario Bovetti e alla presidente dell'Atl del Cuneese, Gabriella Giordano, oltre a sindaci e amministratori dei Comuni della zona.
Quaglia ha raccontato, dialogando con i giornalisti Gianni Scarpace e Paola Scola, il suo impegno per il territorio locale, partendo dagli inizi come sindaco di Genola a soli 22 anni, fino alle richieste di diventare deputato sempre rifiutate per non allontanarsi dal cuneese. Tra aneddoti e memorie, l'ex-presidente ha raccontato l'evoluzione della provincia di Cuneo attraverso anche momenti difficili, come l'alluvione del '94 dove, come ha descritto egli stesso, si videro gli albori di quella che poi sarebbe stata la protezione civile.
A conclusione di questo lungo percorso, Giovanni Quaglia, su invito di Scola, ha voluto dare un consiglio all'attuale presidente della provincia Robaldo, presente alla premiazione: «La Granda non deve perdere la sua caratteristica che la rende unica tra le province italiane. La vera forza di questa provincia che non bisogna perdere e, anzi, se possibile rafforzare è la sostanziale alleanza, che mi son permesso di definire qualche volta "Santa", tra le istituzioni locali territoriali, il sistema delle imprese ed il mondo dell'associazionismo e del volontariato».
Dopo la consegna del premio si è passati all'inaugurazione dell'Ecomuseo del Marmo. «Frabosa è un comune ricchissimo di storia e tradizioni, - ha spiegato la sindaca e padrona di casa Iole Caramello prima del taglio del nastro - che meritano di essere riscoperte e valorizzate». Il museo si pone quindi l'obiettivo di mantenere viva la storia della lavorazione del marmo, materiale per cui in passato Frabosa Soprana era un punto di riferimento per l'esportazione. La sindaca ha infatti ricordato la presenza dei marmi frabosani in edifici importanti, tra cui la cappella della Sindone a Torino.
«Un'altra priorità dell'Ecomuseo sarà l'attività didattica nelle scuole, perché è importante che i bambini ed i giovani possano conoscere ed essere consapevoli della storia del loro passato e del loro territorio» ha spiegato ancora Caramello, sottolineando l'importanza educativa dell'edificio.
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