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Cooperative in Granda: più donne ai vertici e più giovani assunti

Nel Cuneese imprese stabili, ottimismo in crescita e un futuro costruito sulle persone: «Difendiamo la qualità e investiamo nel domani, nonostante le tempeste globali»

Cooperative in Granda: più donne ai vertici e più giovani assunti

In un Piemonte attraversato da incertezze, il cuore più tenace pulsa in provincia di Cuneo.
Un cuore che batte tra comunità, servizi sociali, campi, scuole, ospedali, case di riposo e imprese agricole.
È la cooperazione cuneese, che anche nel 2024–2025 continua a dimostrare che si può resistere — e crescere — senza rinunciare ai valori.

La fotografia emerge dall'ottavo monitoraggio della Camera di commercio di Cuneo, in collaborazione con Unioncamere e con le centrali cooperative.

 

Cooperative più fiduciose del resto del Piemonte

 

La stagione economica è complessa, ma la Granda risponde con realismo e testa alta:

  • 41,5% dichiara fatturato stabile

  • 70,8% mantiene i livelli occupazionali

  • 8 cooperative su 10 sono ottimiste sul futuro
    (contro un Piemonte in cui il pessimismo sfiora il 30%)

Un messaggio preciso, riassunto dal presidente della Camera di commercio Luca Crosetto:

«Le cooperative continuano a generare valore, coesione sociale e lavoro. I dati dimostrano solidità e capacità di guardare avanti: con i piedi per terra e la dignità di chi costruisce ogni giorno, senza clamore».

 

Si assumono giovani, si promuovono donne, si difende il lavoro di qualità

 

Nel Cuneese la cooperazione non è solo produzione: è comunità e formazione.

  • 62,4% degli occupati è donna

  • 8 cooperative su 10 hanno assunto under 35

  • crescita di ruoli femminili e coordinamento intergenerazionale

Mario Sacco (Confcooperative Piemonte Sud) sottolinea:

«Le cooperative non solo resistono, ma offrono risposte concrete all’occupazione giovanile e femminile. Stiamo proteggendo filiere agricole e servizi essenziali: è una responsabilità sociale prima che economica».

E avverte:

«Serve manodopera qualificata. Chi sceglie la cooperazione sceglie formazione, valori e qualità: non si improvvisa, si costruisce».

 

 

Visione e radici: un modello che attrae talenti

 

Il mondo cooperativo resta un laboratorio sociale e produttivo.
Per Matteo Castella (UE.Coop Piemonte), questa è la chiave:

«Le nostre imprese dimostrano capacità di tenuta e di visione. Guardano avanti, investono sull’ESG e sui giovani. È la conferma che il modello cooperativo è ancora un pilastro del territorio e del Paese».

E i numeri lo confermano:
51,5% delle cooperative cuneesi intende assumere nei prossimi 12 mesi.

 

«Un sistema vivo, che investe e non si arrende»

 

Per Renzo Brussolo (Legacoop Piemonte):

«Il sistema cooperativo cuneese è più forte della media regionale. Cresce, mantiene occupazione e investe. Le donne e i giovani entrano e guidano. È una comunità economica viva e moderna».

E aggiunge:

«Non è solo tenuta. È capacità di innovare, crescere e restare fedeli ai valori di sostenibilità e inclusione».

 

Un’«impresa avanzata», radicata nella società

 

Chiude Giuseppe D’Anna (AGCI Piemonte), con una riflessione profonda:

«La cooperazione è una forma avanzata di impresa, riconosciuta anche dalla Corte Costituzionale.
È fondata su mutualità e partecipazione democratica.
Non è sostituibile: risponde a bisogni reali, crea comunità e welfare».

Un modello che, nonostante tempeste economiche e geopolitiche, continua a crescere senza clamore, ma con coerenza e dignità.

 

Il futuro? Cauto, ma pieno di fiducia

 

Tra transizione demografica, sostenibilità, rinnovabili, qualità del lavoro e nuove competenze, le cooperative cuneesi guardano avanti.

Non inseguono mode.
Non si piegano alla logica del breve termine.
Costruiscono futuro, insieme.

E ricordano a tutti noi — in un’epoca che corre senza guardare indietro — che l’economia è fatta prima di tutto di persone, comunità e responsabilità.

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