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09 Novembre 2025 - 21:54
Sabato sera la visita pastorale del vescovo di Mondovì Egidio Miragoli ha toccato Frabosa Soprana: si è tenuto il primo appuntamento previsto in paese, con l’incontro e la Messa con la comunità parrocchiale del Serro. Un primo passaggio, che ha anticipato la giornata della domenica dove un intenso programma lo ha visto celebrare nella Parrocchiale di Soprana e di Sottana, con momenti di preghiera nei cimiteri di entrambi i paesi. Al Serro mons. Miragoli ha voluto sottolineare l’importanza, in questi tempi e in territori complessi come quelli della montagna, della collaborazione e dell’unità tra le comunità di fedeli. «Tutte insieme le parrocchie di don Adriano sfiorano le 1400 persone, divise in 7 comunità – ha detto – questa è una delle più piccole, ma anche le più piccole non devono essere dimenticate. Anche per loro vale quanto abbiamo detto nella preghiera iniziale. La chiesa è una, santa, cattolica e apostolica ed anche in questa comunità c'è la chiesa. C'è il pastore, l'Eucaristia, il Vangelo. Nessuna comunità va dimenticata. A voi compete l'obbligo della testimonianza: siete segno e strumento della presenza di Cristo nel mondo. Non possiamo assolutamente trascurare nessuna realtà della nostra Diocesi. Pensiamo anche che ci sono comunità ben più piccole di questa: negli scorsi giorni sono stato in Terra Santa, che sta vivendo un momento drammatico. I frati della basilica della Natività di Betlemme ci hanno detto che alla Messa del mattino ci sono solo due persone. Dal punto di vista organizzativo bisogna parlare di condivisione e collaborazione, che comporta anche una certa disponibilità. Alcune iniziative saranno in un determinato luogo e ci vorrà disponibilità allo spostamento e, ripeto, alla collaborazione. Siete in pochi qui, ma 1400 persone ci sono in questa realtà: se offrono disponibilità e collaborazione possono essere una realtà significativa che può fare cose belle. Sono qui anche per raccomandarvi la disponibilità a una fusione con le altre realtà. Prego per questo». «Guardandoci intorno possiamo vedere le dimensioni di questa chiesa: oggi è sovradimensionata, ma se è stata costruita con queste forme significa che un tempo accoglieva una comunità numerosa. Questa presenza, le opere che ospita, sono testimonianze di una storia devozionale che c’è stata. Anche se oggi stiamo attraversando un momento non facile, con il fenomeno della scristianizzazione che sta affliggendo l'Italia e l'Europa, è importante che si continui a preservare la vita della comunità. Il numero non importa, teniamo accesa la fiamma e abbiamo Fede nel Signore».


Il vescovo ha inoltre proseguito, giovedì, venerdì e sabato, il calendario di appuntamenti previsti nella zona del Pesio, nei Comuni di Peveragno e Beinette. Ha visitato numerose aziende della zona ed ha incontrato i Carabinieri del Comando peveragnese.
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