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Ceva al fianco delle donne vittime di violenza: una panchina rossa per il 25 novembre

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, verrà inaugurata l’installazione simbolo curata e proposta dal Coordinamento Donne FNP CISL. Un gesto emblematico per dire “basta!” agli abusi e ai soprusi

Ceva al fianco delle donne vittime di violenza: una panchina rossa per il 25 novembre

La città di Ceva si prepara a celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, fissata per la data del 25 novembre.

Questa ricorrenza simbolica invita alla riflessione su una delle piaghe del nostro tempo: la violenza di genere. Le donne, sia nei contesti domestici che al di fuori di essi, sono spesso vittime di violenze e abusi fisici, psicologici, sessuali ed economici. La difficoltà a uscire da contesti di violenza a causa della fragilità economica, della marginalità sociale e del pregiudizio, spesso incancreniscono situazioni le cui ripercussioni possono perdurare lungamente nel tempo, sino ad arrivare ai casi di cronaca più drammatici, dove le donne diventano le vittime designate di brutali fatti di sangue.

Proprio per ricordare le tante, troppe donne vittime dei soprusi e per ribadire il no alla violenza, martedì mattina alle ore 10.30 in piazza Vittorio Emanuele II, nei portici sotto al Palazzo comunale, verrà inaugurata una panchina rossa ridipinta dalla CISL FNP di Ceva.

Alla cerimonia, coordinata da Fiorenza Sismondi in rappresentanza della CISL, interverranno l'RLS di Ceva Mauro Cagno, il sindaco di Ceva Fabio Mottinelli, l'assessore alle Politiche sociali Cinzia Boffano, la dirigente scolastica Simona Dellepiane, la responsabile di Futuro Donna Anna Ardissono, la segretaria provinciale della CISL FNP Cuneo Adelaide Lamberti e il segretario regionale della CISL FNP Alessio Ferraris.

“La violenza sulle donne è una tragedia di proporzioni enormi. Dobbiamo parlarne, parlarne sempre, tenere sempre i riflettori accesi, un giorno all’anno non basta ma le ricorrenze sono importanti perché ci impongono di ricordare e di fermarci a riflettere, e questo vale anche per il 25 novembre, che si è ormai affermato come giorno di commemorazione nei nostri calendari”. Queste le parole del primo cittadino Fabio Mottinelli. “Tutti devono impegnarsi a debellare la piaga della violenza, ma io in questa occasione invito soprattutto gli uomini a soffermarsi a pensare, a cogliere i segnali di criticità in un altro uomo, e soprattutto a prendere le distanze da chi diventa agente di violenza e di prevaricazione.”

“L’ultimo report trimestrale del Viminale, pubblicato a settembre, evidenzia come i femminicidi siano in calo del 20% rispetto allo scorso anno, ma superino comunque le 70 vittime. Se teniamo conto dei tentati femminicidi, superiamo il centinaio di casi in 11 mesi. Stiamo parlando di cifre spaventose.”
Prosegue l’assessore alle Politiche sociali.
“Il dato più sconvolgente è che le donne continuano a morire in casa, nel luogo deputato agli affetti, alla sicurezza e alla cura, e continuano a morire per mano di uomini con cui si era instaurato un legame affettivo. Oltre l’80% delle donne risultano infatti uccise da partner o ex, e sempre più spesso anche giovani e giovanissimi imboccano la via della violenza. Ogni manifestazione, ogni ricorrenza, benché possa sembrare solo simbolica, conta per far vedere l’impegno della comunità su un tema così delicato e complesso, e l’Amministrazione comunale ha il dovere di promuovere in ogni modo campagne e attività di sensibilizzazione per invertire questa drammatica tendenza.”

Fa eco alle parole dei colleghi anche l’assessore alla Famiglia e Politiche giovanili, Laura Amerio“Il male si abbatte all’interno dei nuclei familiari. Le dinamiche della violenza sono ormai note e ci parlano, prima ancora che di violenza di genere, di violenza domestica. Le donne diventano oggetto del desiderio e dell’idea di possesso da parte dell’uomo che amano, con cui condividono la vita e la quotidianità. In molti casi si tratta dei padri dei loro figli. Ed è proprio in famiglia che i più giovani apprendono i modelli comportamentali, l’idea di affettività e il concetto dei legami. È fondamentale riconoscere e prevenire i segnali di violenza per aiutare la vittima, o la potenziale vittima, ad allontanarsi dall’abusante. Solo così possiamo spezzare non solo le conseguenze immediate, ma anche quel circolo di violenza indiretta e assistita che rischia di ripercuotersi sui bambini e sui ragazzi.”

“Sono 3 anni che il Coordinamento Donne FNP CISL di Cuneo ha iniziato, con svariate attività, a essere vicino alle vittime di femminicidio, cercando di sensibilizzare e far capire quanto ci sia bisogno di aiuto.”
Conclude Fiorenza Sismondi a nome del sindacato. “Noi non vogliamo piangerci addosso ma chiediamo aiuto. Aiuto agli uomini, alle scuole, alle Forze dell'Ordine, alle istituzioni, alla politica, affinché mettano al primo posto questo che non è solo un problema, ma una vera guerra. L'anno scorso le vittime sono state 107, sono i numeri di una strage. Chiediamo, tra le altre cose, l’inasprimento delle pene, oltre ovviamente a una continua attenzione su queste vicende, un’attenzione fatta di rispetto e consapevolezza verso le vittime di crimini odiosi. Il nostro impegno prosegue ora con l’inaugurazione di questa panchina rossa, emblema della lotta alla violenza contro le donne, un gesto che serve per dimostrare, anche visivamente, che noi ci siamo e che non smetteremo di lottare. Non ci stancheremo mai di dire: una panchina al mese, perché un giorno solo non basta.”

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