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Il Cristo di ferro che parla all’anima: l’opera del "maestro delle chiavi" arriva a San Fiorenzo

La scultura di Franco S. Alessandria resterà in mostra sul sagrato della chiesa per i prossimi mesi

Il Cristo di ferro che parla all’anima: l’opera del "maestro delle chiavi" arriva a San Fiorenzo

La scultura "Io sono la chiave" con l'artista Alessandria, il suo team e Aldo Clerico, a San Fiorenzo di Bastia

È approdata oggi sul sagrato della splendida chiesa tardogotica di San Fiorenzo a Bastia Mondovì, autentico gioiello dell’arte medievale piemontese, la grande scultura “Io sono la chiave” di Franco Sebastiano Alessandria. L’opera, una potente e imponente crocifissione forgiata interamente con antiche chiavi e pesanti serrature in ferro, è stata trasportata dall’artista e dal suo affiatato team dal Santuario delle Mellea di Farigliano, dove era stata esposta negli ultimi mesi.

La scultura rimarrà ora visibile accanto alla chiesa di San Fiorenzo fino alla prossima primavera, offrendo ai visitatori l’occasione di ammirare un lavoro di straordinaria forza simbolica in un contesto storico-artistico di grande valore. L’Associazione culturale San Fiorenzo, per voce del presidente Aldo Clerico, ha espresso un sentito ringraziamento all'artista e ai collaboratori per aver scelto Bastia come nuova tappa del viaggio di questa importante opera.

Un crocifisso costruito con chiavi e serrature: simbolo di fede, mistero e introspezione
Con i suoi 3 metri e 30 centimetri di altezza – cifra non casuale, che richiama gli anni della vita di Gesù sulla croce – “Io sono la chiave” si impone come un messaggio visivo e spirituale di grande intensità. Alessandria, noto per la sua maestria nella lavorazione del ferro e per la capacità di trasformare oggetti quotidiani in potenti metafore, ha utilizzato decine di chiavi e serrature antiche saldate tra loro per dare forma a un Cristo crocifisso unico nel suo genere.

Il titolo stesso dell’opera suggerisce la chiave di lettura: Gesù come chiave di salvezza, capace di aprire le serrature più profonde dell’animo umano, di sciogliere interrogativi e accompagnare verso una maggiore consapevolezza interiore. Una riflessione che la scultura invita a compiere in silenzio, osservando il metallo farsi simbolo di fede, sofferenza e rinascita.

Un’opera in viaggio: tappe e significati
Prima di approdare a Bastia, “Io sono la chiave” ha viaggiato attraverso numerose località della provincia, tra cui Piozzo, Farigliano, Dogliani, Monforte, Murazzano, Bossolasco, Alba, Fossano, Cherasco e Bra. In ogni tappa, l'opera ha catalizzato l’attenzione del pubblico, suscitando riflessioni profonde e interrogativi sul rapporto tra spiritualità, arte e vita quotidiana.

Un invito alla contemplazione
Con “Io sono la chiave”, il "maestro delle chiavi", Franco Sebastiano Alessandria, non offre soltanto una scultura, ma un percorso interiore, un invito ad aprire porte simboliche e a interrogarsi sul senso della fede e dell’esistenza. La scelta di collocarla accanto a San Fiorenzo crea un dialogo silenzioso tra arte contemporanea e architettura sacra medievale, un ponte tra epoche diverse unito da un’unica tensione spirituale.

Il ringraziamento della Mellea
«Salutiamo e ringraziamo, per aver fatto sostare alla Mellea, l'opera itinerante dell'artista Alessandria – commenta Giona Cravanzola, responsabile della "Capanna di Betlemme" e del Santuario della Mellea di Farigliano –. Una scultura di chiavi e serrature, che interrogano la nostra coscienza ed interpellano la vita di fede di ognuno di noi. Ora la crocifissione prosegue il suo cammino andando a Bastia. Diverse persone hanno apprezzato ed ammirato l'opera qui da noi, sostando in prossimità e domandandosi il come ed il quando fu pensata e realizzata. Più che risposte, la grande croce suscita domande: è questo davvero un obiettivo raggiunto».

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