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Minori stranieri non accompagnati: ecco perché si è piantato un acero per loro

Nel “Bosco della Pace” di Mondovì un gesto simbolico per ricordare l’importanza delle radici e del ruolo dei tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati (MSNA).

Minori stranieri non accompagnati: ecco perché si è piantato un acero per loro

La piantumazione dell'acero dedicato alla tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati

La coop. sociale Alpi del Mare Onlus e l’Associazione MondoQuì hanno promosso un’iniziativa nel Bosco della Pace di via Alba per sensibilizzare sulla tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati. Autorità e realtà associative hanno partecipato alla piantumazione di un Acero donato da Legambiente Langhe e Roero, simbolo del legame tra ambiente, accoglienza e integrazione.

Nel “Bosco della Pace” di via Alba, a Mondovì, si è svolto un evento particolarmente significativo promosso da Alpi del Mare soc. coop. soc. Onlus, in collaborazione con l’Associazione MondoQuì, in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero, venerdì 21 novembre. Un’iniziativa dal forte valore sociale, nata per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati (MSNA): un gesto simbolico per ricordare quanto sia fondamentale avere radici solide e la possibilità, per chi arriva da lontano, di riconnettersi con una nuova realtà capace di offrire protezione e futuro.

Alla cerimonia hanno preso parte numerosi rappresentanti delle istituzioni e del mondo associativo: Giovanni Ravalli, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Piemonte; Francesca Bertazzoli, assessora del Comune di Mondovì; Valerio Lantero, direttore del Consorzio Servizi Socioassistenziali del Monregalese; Nadia Virtuoso, in rappresentanza dell’A.P.S. Tutrici e Tutori Volontari di MSNA; Andrea Chiera, presidente Alpi del Mare Onlus; e Claudio Boasso, presidente dell’Associazione MondoQui.

Il momento centrale della giornata è stato la messa a dimora di un giovane Acero, donato da Legambiente Langhe e Roero, a sottolineare la stretta correlazione tra tematiche ambientali e inclusione sociale.

I MSNA sono giovani con meno di 18 anni presenti sul territorio italiano privi dell’assistenza e della rappresentanza legale di genitori o tutori. Molti di loro sono fuggiti da contesti segnati da fame, conflitti, instabilità politica o dalle crisi generate dai cambiamenti climatici. Alcuni hanno perso la propria famiglia durante il viaggio migratorio, altri l’hanno lasciata per garantire un futuro migliore a sé stessi e ai propri cari.

Chi è, cosa fa un tutore volontario e come diventarlo

Dal 2017, grazie alla cosiddetta “Legge Zampa”, è stata introdotta la figura del tutore volontario: un cittadino adeguatamente formato e selezionato dal Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, con il compito di offrire rappresentanza legale e supporto affettivo e pratico ai minori non accompagnati. Dopo un apposito corso di formazione, i candidati vengono inseriti negli elenchi dei tutori presso i Tribunali per i minorenni. Si tratta di una figura di prossimità fondamentale, spesso in grado di fare la differenza nel percorso di integrazione, protezione e crescita del giovane.

«Il tutore volontario è una figura di riferimento molto importante, che per un minore può fare la differenza» ha sottolineato Ravalli durante l’evento, evidenziando come il territorio piemontese stia rispondendo con grande partecipazione: «recentemente in Piemonte il numero di giovani tutelati da Tutori volontari ha superato quelli seguiti dagli Uffici istituzionali preposti».

L’evento di Mondovì ha ribadito l’importanza di una comunità attenta e solidale, capace di farsi carico delle fragilità e dei bisogni dei più giovani. L’Acero piantato rappresenta un invito rivolto a tutti i cittadini sensibili al tema a diventare radici per chi arriva da lontano e ha bisogno di stabilità, ascolto e protezione.

Maggiori info: https://www.cr.piemonte.it/cms/assemblea/organi-istituzionali/garante-linfanzia-e-ladolescenza

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