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Una città con alti palazzi nelle foto del nostro paesaggio in inverno: miraggio o realtà?

In questa serie di scatti di Donatello Diaspro il fenomeno dei miraggi superiori: ce lo spiega il fisico Matteo Benedetto. Ecco perché il nostro occhio vede ciò che non esiste

Miraggi d'inverno: ecco perché il nostro occhio vede ciò che non esiste

Dei miraggi, delle "fate morgane" e di simili fenomeni ottici abbiamo sentito parlare soprattutto in termini esotici: era il classico espediente delle storie ambientate nel deserto, dove il personaggio che si struggeva per la sete veniva tratto in inganno dall’apparizione di un’inesistente oasi. Eppure si tratta di fenomeni più comuni di quanto non si pensi.

In questo paesaggio del concentrico di Vicoforte il fenomeno del miraggio superiore è visibile in alto a destra. Nella foto successiva, l'ingrandimento del dettaglio.

Questi scatti del fotografo Donatello Diaspro evidenziano questo fenomeno in corso: ritraendo il paesaggio del borgo di Vicoforte alle spalle, sulla pianura, appaiono i profili di palazzi e case di una città lontana. Si tratta chiaramente di un miraggio: abbiamo chiesto al fisico e divulgatore scientifico Matteo Benedetto di spiegarci come funziona.

In questa sequenza di immagini, un altro esempio di miraggio superiore, nella stessa zona della fotografia

«L’immagine coglie dei miraggi superiori, eventi che si verificano quando uno strato di aria fredda viene sovrastato da uno strato di aria calda – dice – ad esempio nello scatto in cui il panorama è innevato, è lo strato di neve che rinfresca lo strato d’aria più in basso, mentre il sole riscalda quello più in altro. L’altro scatto probabilmente è stato preso nella primissima mattinata, con il sole basso e la fascia inferiore ancora in ombra, quindi decisamente più fredda». Il meccanismo alla base di questi fenomeni ottici è legato essenzialmente al percorso della luce negli strati dell’aria.

«Se l’aria ha una temperatura omogenea in tutti i suoi diversi strati i raggi solari la percorrono in maniera rettilinea – ci spiega ancora Matteo – I raggi che provengono da oggetti molto distanti non sono paralleli al suolo: il passaggio da aria calda e aria fredda può causare una loro curvatura, che produce un’immagine virtuale che sembra provenire da una direzione diversa».

In questa immagine, il panorama "normale" in cui il fenomeno non si verifica. Appare evidente come i profili di quanto si vedeva nelle foto precedenti appaiano ben più lontani e in basso.

«L'immagine in cui il fenomeno non è visibile – conclude Matteo – è stata scattata al tramonto. In questo caso quindi la terra ha assorbito per tutta la giornata l'energia solare e gli strati d'aria hanno quindi tutti una temperatura omogenea. Ecco perchè in questo caso l'immagine è nitida».

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