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02 Dicembre 2025 - 15:14
Il Sacrario di Bastia Mondovì e le cime della Valle Ellero, il 22 novembre. Foto Marco Aimo
Una nuova perturbazione atlantica, accompagnata da aria più fredda di origine polare-marittima, è pronta a riportare maltempo diffuso sul Piemonte e soprattutto il ritorno della neve a quote insolitamente basse per la stagione. Secondo le analisi di Andrea Vuolo, esperto di Meteo in Piemonte, le prossime 36 ore saranno caratterizzate da piogge intense in pianura e nevicate localmente copiose sulle Alpi e nelle vallate sud-occidentali.
A partire dalle prime ore di mercoledì le precipitazioni diventeranno via via più diffuse, con piogge persistenti in pianura e neve che tornerà a imbiancare l’arco alpino piemontese a partire dai 1.100–1.300 metri, localmente già dai 1.000 metri nel Cuneese e nelle valli interne del Torinese.
Durante il tardo pomeriggio e soprattutto in serata, con l’approfondimento di un minimo depressionario sull’alto Tirreno e l’ingresso di aria più fredda in quota (isoterme fino a 0°C a 1.450 metri e -1°C sulle Marittime), le precipitazioni subiranno una decisa intensificazione.
La fase più dinamica dell’evento è attesa tra mercoledì sera e le prime ore di giovedì, quando l’interazione tra correnti umide sud-orientali in quota e venti più freddi nord-orientali nei bassi strati favorirà un temporaneo calo della quota neve.
Saranno possibili nevicate fino a 700 metri nelle Valli Monregalesi, Alta Langa, Valli di Pesio, Vermenagna, Gesso, Grana e Stura di Demonte.
Quota neve sugli 800–1.000 metri nelle Valli del Pinerolese, Susa, Lanzo, Canavese e valli interne del Saluzzese
Fioccate localmente fin sugli 800–900 metri anche in Valsesia e Ossola. Sull’intero arco alpino si attende una marcata intensificazione delle nevicate, in particolare sui settori delle Alpi Marittime, Cozie e Graie.
Secondo Vuolo, gli accumuli di neve fresca potranno raggiungere:
20–30 cm sopra i 1.500–1.800 metri (anche superiori nelle alte valli delle Marittime)
5–15 cm dai 1.000–1.300 metri
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