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Ottavia Piccolo e il delitto Matteotti: il grande teatro civile in scena al Baretti

Ottavia Piccolo ricorda la vicenda del cooperante Alberto Trentini in chiusura di serata.

Ottavia Piccolo e il delitto Matteotti: il grande teatro civile in scena al Baretti

Musica e parole per raccontare il delitto Matteotti ma non solo: "Matteotti - Anatomia di un fascismo", il testo di Stefano Massini portato in scena da Ottavia Piccolo con i musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, vuole raccontare il clima rovente dei mesi che segnarono l’avvento del fascismo. Ripercorrono lo squadrismo che gradualmente prendeva piede nelle campagne della pianura padana, i roghi delle case del lavoro, le risse, le aggressioni. Tutti atti compiuti con la connivenza dei "padroni", i grandi proprietari terrieri e industriali che trovavano nei fascisti degli alleati nel contrasto alla “piaga” del Socialismo, che chiedeva più diritti e tutele per i lavoratori. E Giacomo “Tempesta” Matteotti aveva "il sangue caldo", era in prima fila per questo: lo spettacolo ne traccia un ritratto vivo, nelle sue parole e nelle sue azioni, contestualizzando la sua figura e cercando di far comprendere anche il peso e il significato del suo discorso più celebre. La denuncia pubblica in parlamento di quanto accadeva ad opera delle squadracce fasciste gli sarebbe costata la vita: lui ne era consapevole, eppure scelse comunque di seguire la propria coscienza e fare il proprio dovere fino in fondo. Lo spettacolo è costruito ad anello: si apre con la scena di una colluttazione in macchina e con la stessa scena si chiude. Su quell'automobile c'era Matteotti e da quell'automobile non sarebbe più sceso sulle sue gambe.

Ottavia Piccolo
narra questa storia con una recitazione intensa, a tratti nervosa: il testo di Massini è evocativo, con descrizioni e un gusto dell'aneddoto e del dettaglio quasi cinematografico. Allo stesso modo, la narrazione si alterna all'"atto" del personaggio, affidandosi esclusivamente alla mimica e all'espressività dell'interprete protagonista. Insieme a Piccolo sono in scena cinque musicisti che eseguono live una serie di brani, talvolta come intermezzi, talvolta fuori scena, accompagnando il racconto, con sonorità che si rifanno a tratti al combat folk di ispirazione irlandese, in chiave semiacustica. A terra, alcune pedane mobili cambiano talvolta il paesaggio della scena, completato da alcuni essenziali pannelli pittorici che evocano i paesaggi, proiettati sullo schermo. I vari capitoli dello spettacolo sono rimarcati dall’apparizione di parole chiave che scandiscono i vari capitoli del monologo, in una modalità cinematografico-letteraria. Il tutto rende lo spettacolo molto popolare, molto chiaro e diretto da seguire. "Matteotti - Anatomia di un fascismo" è un bel saggio di teatro civile, una proposta di valore, di quelle che sarebbe utile poter portare nelle scuole. Si tratta di uno spettacolo che non presenta grosse sorprese né elementi di particolare originalità, ma è molto efficace nel tratteggio sintetico del personaggio e del periodo storico, trasmettendo in modo vivido il peso della sua opera.

Nell'accomiatarsi dal pubblico al termine della rappresentazione, notevolmente apprezzata, Ottavia Piccolo ha voluto ricordare il dramma di Alberto Trentini, cooperante umanitario da più di un anno incarcerato in Venezuela.

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