Mondovì lancia “Ginitaly”, festival italiano del Gin
Archiviata la fiera gastronomica “Calici e forchette” (ne parliamo a parte, ndr), Mondovì posa il bicchiere del vino e alza quello da liquore, o da cocktail. La città gioca una carta diversa e si inventa una nuova manifestazione, per giunta con aspirazioni nazionali: il festival del Gin. Lo ha chiamato “Ginitaly”. Si svolgerà dal 31 maggio al 2 giugno 2025, con un’anteprima natalizia il 7-8 dicembre, nel rione di Piazza. Non è ancora stato deciso se il festival estivo sarà un evento che si ripeterà con cadenza annuale o biennale. È organizzato dal Comune, con main sponsor il marchio della distilleria “Bordiga” e alcuni partner di organizzazione eventi (“On stage”, “Wand events”, “Wake Up” per la parte musicale).
«Si parla di cultura, non di alcol» specificano subito gli organizzatori. Il festival, già nella sua versione pre-natalizia, avrà ovviamente il suo focus nei drink, nei bicchieri e nelle degustazioni del “dito di gin” da sorseggiare. Una manifestazione che punta ad acchiappare sia i giovani, amanti dei cocktail come il Gin-tonic, ma anche un pubblico di estimatori, tra gli “intenditori del settore”. E la cultura? «Il Gin si fa col ginepro – spiega Alessandro Terreno, assessore alle Manifestazioni –, e Mondovì è una città circondata dalle montagne che da sempre sono una delle zone con più varietà botaniche, caratterizzata da una biodiversità elevatissima». Ci sarebbero documentazioni storiche che attestano che la distillazione delle bacche di ginepro era praticata in queste valli fin dall’Ottocento, raccolte dai montanari lungo i pascoli alpini. «All’inizio del Novecento – spiegano gli organizzatori –, il liquore che oggi chiamiamo “Gin” era commercializzato col nome di “Distillato di ginepro secco”». Se ne trova traccia negli studi botanici del marchese Emilio Balbo Bertone di Sambuy, agronomo italiano, fondatore del Comizio Agrario nel 1867.
Cosa si troverà alla “preview” di dicembre? Il festival si terrà in piazza Maggiore, dove ci saranno stand con bottiglie e bicchieri, trenta produttori da tutta Italia, barman e bartender che prepareranno cocktail, talk e persino masterclass sul mondo del Gin, area food e persino un albero di Natale addobbato a tema (col colore blu, colore ufficiale delle bacche e del festival). E due party musicali, uno con dj e uno con musica occitana. Il festival sarà a ingresso gratuito ma ci sarà un “Gin pass” del valore di 12 euro con cui si avrà accesso alle degustazioni attraverso il “gin thimble”, il ditale (in ceramica) necessario per farsi servire “un dito di gin”. È una scommessa inedita, sul cui esito è difficile fare previsioni: ma le aspirazioni sono altissime.
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