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Dolcetto in alta Langa: «Meglio le vigne "alte", oltre quota 400 metri?»

Vendemmia

La vendemmia in Langa, in una foto di Marco Aimo

Il 2019 è stato proclamato “Anno del Dolcetto”. Tra i vitigni autoctoni del Piemonte più tipici e più diffusi, questa uva dà origine a vini freschi, morbidi e beverini, ma anche a vini più complessi, di ottima struttura, capaci di invecchiare molti anni. Nonostante la sua versatilità, nel tempo, il Dolcetto ha però perso un po’ il suo appeal sui consumatori. Risultato: consumi ridotti, vendite diminuite, vigneti estirpati. Che fare? Si è posta questa domanda la “Vignaioli Piemontesi”, che promuove un ciclo di incontri per trovare soluzioni e nuove idee. La prima iniziativa è un seminario dal titolo evocativo: “Il Dolcetto in Alta Langa”, in programma domenica 17 novembre, ad Albaretto della Torre nell’ambito della “Fera dji Plandrun”. «I cambiamenti climatici ci obbligano ad aprire una riflessione – anticipa Giulio Porzio, presidente di “Vignaioli Piemontesi” – sull'opportunità di orientare la coltivazione di questo vitigno su quote collinari più alte, oltre...

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