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Coldiretti: «Riaprire la caccia nelle “zone rosse”, per fermare l’invasione»

Caccia Cinghiale
«Occorre fermare l’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano vittime e che sono il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici, con il numero dei cinghiali in continuo aumento sul nostro territorio». È quanto affermano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale, in riferimento alla necessità di riprendere l’attività venatoria nelle cosiddette “zone rosse” dell’ultimo Dpcm. Oltre a mettere a rischio la sicurezza sulle strade e intorno alle abitazioni, con un drammatico bilancio di perdite di vite umane, gli animali selvatici distruggono i raccolti agricoli e sterminano gli animali allevati, ma a preoccupare sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. «La proliferazione senza freni dei cinghiali – continuano Moncalvo e Rivarossa – sta mettendo anche a rischio l’equilibrio ambientale degli ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico. Come abbiamo già evidenziato, è fondamentale, quindi, che le azioni di contenimento della fauna selvatica continuino in tutte le province della nostra Regione ed, anzi, devono diventare maggiormente efficaci poiché i piani di contenimento messi in atto fino ad ora non sono stati sufficienti e così è insostenibile andare avanti per gli imprenditori agricoli, ma anche per i cittadini la cui sicurezza non è assolutamente preservata».
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