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13 Settembre 2025 - 15:52
Venerdì 12 settembre, intorno alle ore 18, nel reparto “Stura” del carcere “Cerialdo” di Cuneo si è verificato un grave episodio di violenza, denuncia l'Osapp, Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria. Un detenuto di origini sudamericane, già noto per precedenti aggressioni e comportamenti violenti verso il personale di Polizia Penitenziaria, ha aggredito un agente di sezione intervenuto dopo una discussione con un altro recluso. Successivamente ha aggredito anche un vice sovrintendente giunto in ausilio. Il detenuto, in evidente stato psicofisico alterato, ha utilizzato un estintore, scaricandolo contro il vice sovrintendente. Il personale intervenuto lo ha quindi condotto in isolamento, dove, dopo aver tentato di aggredire il personale sanitario – medico di guardia e infermieri –, ha colpito con un pugno al volto un agente e con una testata al petto un vice sovrintendente. L’agente ferito è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce di Cuneo, dove ha ricevuto una prognosi di sette giorni, mentre il sovrintendente ha ricevuto una prognosi di tre giorni dal medico interno.
Sempre ieri, intorno alle ore 19.15, nel reparto “Gesso” si è verificata un’altra grave emergenza: alcuni detenuti, anch’essi in evidente stato alterato da alcool e - secondo quanto denunciato dall'OSAPP - probabilmente da un mix di psicofarmaci e droghe, hanno iniziato un acceso diverbio degenerato in una violenta rissa. È stato necessario l’intervento del comandante, supportato dal personale libero dal servizio richiamato d’urgenza, a causa della grave carenza di agenti in servizio. Per ristabilire l’ordine è stato necessario l’uso di attrezzature antisommossa. Uno dei rivoltosi, portato in isolamento, ha tentato di tagliarsi la gola ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Santa Croce. Un altro detenuto ha tentato il suicidio impiccandosi nel reparto “transito” con una maglietta da cui aveva ricavato un cappio rudimentale, ma è stato salvato in extremis dalla polizia penitenziaria; successivamente ha devastato una cella del reparto isolamento. La situazione è tornata alla normalità intorno alle 21.45.
Ancora oggi dopo un mese il personale di polizia penitenziaria viene incaricato di piantonare un detenuto obeso di 265 kg ricoverato in ospedale, poiché l’Amministrazione Penitenziaria non ha individuato una struttura adeguata dove trasferirlo, sottraendo quotidianamente almeno dieci unità di polizia penitenziaria all’istituto.
L’OSAPP chiede un intervento immediato e diretto del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dei vertici del DAP. Non servono più promesse, ma azioni concrete e urgenti. La sicurezza degli agenti non è negoziabile
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